Amelia: "Cassano è un grande professionista. Italia-Spagna si deciderà ai rigori"
Nel 2006 con la Nazionale di Marcello Lippi, Marco Amelia si è laureato Campione del Mondo. A poche ore dalla finale di Euro2012 fra gli azzurri di Cesare Prandelli e la Spagna il portiere del Milan racconta le sue sensazioni sul match e sull'intera avventura dell'Italia in Polonia e Ucraina:
Finora le similitudini fra la vostra avventura in Germania e quella odierna della compagine azzurra sono evidenti. Pensi che finirà allo stesso modo?
"Sinceramente non so come due tasti dolenti del nostro calcio abbiano potuto influire sul rendimento della Nazionale. Diciamo solo che siamo un popolo superstizioso e che speriamo che finisca bene. Oltre che non si ripetano più episodi del genere. La vittoria dell'Europeo sarebbe sicuramente molto importante, sia per parlare di bel calcio italiano che per il ranking UEFA".
Che finale ti aspetti contro la Spagna?
"Sulla carte la formazione di Del Bosque è più forte della nostra, ma li abbiamo già affrontati a testa alta con buoni risultati. La Spagna vista con il Portogallo, poi, non mi è piaciuta per niente. L'Italia, invece, sta bene, soprattutto a livello mentale. Abbiamo dimostrato di essere una squadra in grado di crescere gara dopo gara".
Pensi che anche questa sera Balotelli e Cassano potranno essere determinanti?
"Non so quali giocatori metterà in campo Prandelli, ma una cosa è certa. Sia Mario che Antonio fino ad adesso hanno dimostrato di essere all'altezza. Balotelli poi lo vedo molto carico sia dal punto di vista emotivo sia da quello fisico".
Ti aspettavi un Cassano a questo livello dopo la stagione complicata che ha vissuto?
"Ho sempre pensato che Antonio avrebbe ritrovato la forma fisica giocando e così è stato, prima con noi e ora con la Nazionale. Cassano è un grande professionista: può anche non giocare per 90' ma se tocca una palla può essere sempre determinante".
Come valuti invece la reazione di Buffon dopo la vittoria di giovedì sulla Germania?
"Anche io avrei fatto lo stesso. Non si può subire sul finale di una gara che doveva già essere chiusa da tempo. Una semifinale non può essere gestita in quel modo, anche perché le sorprese sono sempre dietro l'angolo. L'esperienza conta soprattutto nel guidare i giocatori più giovani".
Chiudiamo con un pronostico per la finale.
"Con il cuore dico 4-0 per l'Italia. Razionalmente, però, vedo una gara che si potrebbe chiudere ai rigori".
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