I retroscena dietro i tormentoni Julio Cesar-Xabi Alonso. Si guarda a Sahin mentre Strootman è congelato, come i movimenti rossoneri. Ecco perché il mercato non decolla
Giornata particolare quella odierna. E’ il primo giorno di scuola per il Milan numero tre di Massimiliano Allegri che oggi, a partire dalle 11, si ritrova in quel di Milanello per dare il via ufficiale alla nuova stagione. Quella del riscatto ma anche della parziale rifondazione. Un radunicchio, lo ha definito Luca Serafini nel suo editoriale di lunedì, in particolar modo per l’assenza dei big che arriveranno ad estate inoltrata dalle vacanze post europeo e olimpiadi. Un raduno nel quale Max Allegri dovrà gettare le basi per un nuovo Milan, senza i senatori e con molte facce nuove che dovrebbero consentirgli di poter cambiare più spesso modulo come ha detto anche Mauro Tassotti lunedì scorso in collegamento con Studio Milan. I giocatori a disposizione dell’allenatore toscano gli consentono di poter cambiare modulo e interpreti anche se, in questo momento, la rosa rossonera manca di un centrocampista effettivo che possa dare ossigeno a Massimo Ambrosini come perno davanti alla difesa. Un playmaker che sappia rompere e far ripartire la manovra. Insomma, uno come Kevin Strootman del PSV Eindhoven ma anche a Sahin del Real Madrid il cui valore di mercato è sceso e se Modric dovesse andare da Mourinho, ecco che il turco andrebbe sul mercato quasi automaticamente. Con Montolivo che sarà l’uomo di qualità per impostare la manovra e con Nocerino a fare il solito lavoro di martello sia davanti e che dietro, ecco che proprio nel cuore della mediana manca un tassello. Che non sarà Mathieu Flamini che, al momento, rappresenta la prima alternativa sul centro destra. Traoré e Consant, da par loro, saranno collocati come vice Nocerino e vice Boateng. Davanti, al momento, il Milan è al completo salvo il caso in cui non vada via qualcuno. Nelle ultime ore i sondaggi del Malaga per Robinho si sono un po’ spenti. Un po’ come il caso Julio Cesar.
Vi sveliamo come stanno effettivamente le cose sul portiere brasiliano che ricorda, per certi versi, la questione Dida-Milan. Julio Cesar, pochi giorni prima del raduno, riceve la comunicazione da parte di Stramaccioni sul fatto che non rientra nei convocati per Pinzolo. Lui non la prende bene. Gli viene proposta risoluzione consensuale senza buonuscita, Julio Cesar non vuole cedere. Non vuole essere sbolognato dopo aver vinto tutto con l’Inter (che non lo sta trattando bene). Allora arriva l’idea: perché non proporsi al Milan? Il numero uno della nazionale brasiliana fa un paio di chiamate ai compagni di nazionale, fa arrivare la voce a Galliani ma qui tutto si stoppa. Perché? Presto detto. Il Milan da due anni ha attuato una politica chiara con gli over 30 in rosa ovvero quella del rinnovo annuale a partire dall’ultimo anno di contratto in essere. Julio Cesar ha 33 anni e avrebbe comunque dovuto prendere un ingaggio non inferiore ai 3 milioni. Poco meno di quello che prendono sommati insieme Abbiati, Amelia e Gabriel. Inoltre, prendere JC avrebbe voluto dire altre due cose: mettere sul mercato uno tra Abbiati e Amelia e, al tempo stesso, ribaltare le gerarchie in un ruolo molto delicato. Il discorso del contratto lo si può e lo si deve fare anche per Xabi Alonso. Giocatore strepitoso, campione vero, ma over 30.
Il mercato del Milan, dunque, è fermo. Non chiuso, ma fermo. Lo diciamo a malincuore perché, conoscendo Galliani, sappiamo bene che vorrebbe spendere anche cifre ingenti per portare campioni in rossonero ma il solo residuo di cassa non basta. E poi c’è la grana procuratori. In che senso? Nelle prossime settimane è attesa una sentenza da parte della corte federale in merito ai deferimenti di numerosi agenti di calciatori, alcuni dei quali hanno lavorato o lavorano tutt’ora con il Milan. Pensate un attimo ai giocatori che si sono mossi in questo mese e mezzo di trattative nelle grandi squadre e da chi sono assistiti. Bene se scavate con Google in questo argomento capirete quali sono i nomi che, al momento, potrebbero subire dei danni. E allora si capiranno molte cose in merito al mercato dell'estate 2012. Unitamente alla crisi, tutto rallenta. Buona stagione a tutti.
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