Il Milan sceglie Antonini e Dìdac: ecco la nuova strategia per la fascia sinistra
In molti si domandano come, dopo quanto avvenuto nella prima "avventura" al Milan, Dìdac Vilà possa guadagnare la fiducia di Massimiliano Allegri. Nel gennaio 2011 il terzino catalano, allora ventunenne, arrivò in rossonero per completare la batteria dei terzini: il blitz di Galliani a Barcellona spiazzò tutti, dopo che per settimane si erano susseguiti altri nomi più o meno percorribili. Dopo appena una settimana dall'acquisto arrivò l'esclusione dalla lista Champions, con l'inserimento di un Zambrotta ancora infortunato dopo l'operazione al menisco. Il Diavolo si giocava tutto, o quasi, in quelle settimane, e il tecnico livornese decise di non rischiare, affidandosi alle certezze in un ruolo particolarmente delicato. Motivo per cui, in quei quattro mesi, sulla corsia sinistra si susseguirono Antonini, Zambrotta e lo stesso Jankulovski, con il Milan che poi vinse con pieno merito il campionato. Dìdac, oltre a dover "battagliare" per i posto con altri tre laterali, faticò ad emergere anche per motivi di inesperienza. Dopo la parentesi al Milan arrivò la formativa convocazione all'Europeo Under 21 con la Spagna: il catalano vinse da titolare e protagonista quella competizione, rientrando all'Espanyol come un giocatore vero.
Non è un caso che, nell'ultima Liga, il ventireenne di Matarò abbia disputato tutte le gare stagionali, saltandone solo una per squalifica. Il terzino mancino è maturato tantissimo, sia sul profilo tattico che su quello delle convinzioni, tanto da far scaturire l'interesse di club importanti come il Valencia e il Benfica. La dirigenza rossonera, dopo aver vagliato le prime offerte (ritenute insoddisfacenti), ha deciso di riportarlo alla base, con la speranza di ritrovarsi in casa un potenziale titolare. Non è un caso che, parallelamente al ritorno di Dìdac, il Milan stia facendo partire sia Mesbah che Taiwo: il primo è destinato al Torino, mentre per il secondo bisognerà ancora lavorare. Il catalano, ad oggi, si alternerebbe con Luca Antonini sulla corsia sinistra: un netto cambio di tendenza rispetto alle ultime annate, quando in quella corsia il Diavolo disponeva di tre o addirittura quattro elementi. Riducendo il numero degli interpreti, garantendo la fiducia sia a Dìdac che ad Antonini (certamente il più continuo su quella fascia nell'ultimo triennio), il Milan potrà solamente beneficiarne, evitando un costante ed improduttivo ricambio. Una scelta che va a premiare anche quanto profuso dal laterale milanese nella sua carriera in rossonero: a trent'anni da compiere il prossimo 4 agosto, Luca sarà la certezza nel ruolo di terzino sinistro, sostituendo (anche a livello di carisma) quello che ha rappresentato un Campione del Mondo come Zambrotta.
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