Si riparte...
Sembrava che il "supermarket" Milan avesse finalmente chiuso i battenti, abbassando le serrande e piazzando un cartello con su scritto: chiusi (almeno) per un anno. Il rinnovo/adeguamento a Thiago Silva aveva bloccato i rumours, capaci di impazzire anche dopo il mancato trasferimento al PSG. Le voci, taglienti come lame per i tifosi rossoneri, sono state risvegliate dalle parole rilasciate ieri da Adriano Galliani, particolarmente vago intorno al mercato rossonero. "Tutto può succedere" ha pronunciato l'Amministratore Delegato, scatenando nuovamente le indiscrezioni in ambito cessioni. Spifferi a parte, appare alquanto complicato che il brasiliano possa partire: nel calcio spesso le situazioni si capovolgono, ma la posizione presa dal Diavolo è troppo forte per venire ribaltata dopo appena qualche settimana.
L'intervento di Berlusconi e il seguente prolungamento di Thiago, sotto questo punto di vista, devono rasserenare la tifoseria. Diverso, invece, il discorso su Ibrahimovic: Galliani ha fatto capire che, ad oggi, l'acquisto dello svedese sarebbe impossibile, principalmente (per non dire esclusivamente) per ragioni di ingaggio. Il bilancio soffre e lo stipendio di Zlatan pesa tantissimo: se arrivasse un'offerta degna e credibile, per motivi finanziari e anagrafici, il Milan potrebbe seriamente pensarci. Sottolineiamo però il "degna": Ibra avrà anche trent'anni, ma è ancora uno degli attaccanti più decisivi del globo terracqueo: leggere di uno scambio (quasi) alla pari con Tevez, uno che fino a qualche mese fa era fuori rosa al City, non sembra propriamente un affarone. Il Diavolo, se le ipotetiche richieste risultassero inadeguate, farebbe benissimo a continuare con Zlatan: questo Galliani lo sa, a prescindere dalle dichiarazioni aleatorie rilasciate in conferenza stampa.
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