Solo due anni, ma che anni...
Con qualche giorno di ritardo rispetto a Thiago Silva, è arrivata anche l'ufficialità del trasferimento di Ibrahimovic al Paris Saint-Germain. Qualcuno ha temuto che lo svedese, nella conferenza stampa di presentazione, potesse sfogarsi contro la sua ex società per via di questa avvenuta cessione. In realtà, come ha confermato lo stesso Raiola, la trattativa coi francesi non è figlia delle ultime settimane: "Il progetto della cessione di Ibrahimovic - ha rivelato l'agente a "Sky Sport 24" - è partito a gennaio quando il Psg ha tesserato Maxwell". Ibra, che evidentemente era in piena sintonia con la società rossonera, non ha sbattuto nessuna porta, anzi... Ha usato parole d'affetto verso i colori milanisti, segno che in queste ultime due stagioni si è sentito veramente a casa. Il bomber svedese lascia il Milan dopo un biennio vincente e particolarmente prolifico sotto l'aspetto realizzativo: 42 reti in 61 presenze con il Milan, uno scudetto e una Supercoppa Italiana in bacheca. Vincere anche il secondo campionato sarebbe stata un'importante ciliegina, anche in relazione alla straordinaria stagione disputata dal campione di Malmoe, ma così non è stato. Pazienza.
Il Milan e Zlatan si ricorderanno a vicenda in maniera assolutamente positiva, soddisfatti l'un l'altro e senza frizione alcuna: "Sono stato felice al Milan, avrò sempre dei bei ricordi. - Ha dichiarato Ibrahimovic presentandosi alla stampa parigina - Mi hanno aiutato tutti molto e io ho sempre dato tutto quando ho giocato. Ho una visione positiva di quell'esperienza, anche senza di me faranno sempre bene perchè sono una grande squadra". Massimiliano Allegri, che al suo arrivo in rossonero non disponeva ancora dello svedese, aveva esordito con un tridente formato da Pato, Borriello e Ronaldinho. Zlatan ha rivoluzionato il Milan e l'ha aiutato a rivincere in Italia: ora, dopo due anni Ibra-centrici, il club rossonero dovrà camminare sulle sue gambe, cercando di dare vita ad un nuovo progetto tecnico e soprattutto tattico. Adriano Galliani sta lavorando proprio a questo: trovare sostituti all'altezza e costruire una squadra giovane, coesa e in grado di competere subito ad alti livelli. Una squadra che non avrà più tra le sue fila Zlatan Ibrahimovic: straordinario combattente che, dopo una breve ma intensa parentesi, difficilmente verrà dimenticato dal popolo rossonero.
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