Dejà vu, il cielo ferma il tempo

Alzando gli occhi al cielo vedremo anche te. Non si tratta della Z di Ibra in stile Batman ma di un corpo celeste che brilla di luce propria, come una stella, come Ibra. Di fianco a Weah, sotto Sheva e sopra Papin. Nel firmamento della costellazione del Diavolo rimarrà sempre un posto dedicato a Zlatan Ibrahimovic. Sempre. Trascinatore unico, il tuo peso specifico forse superava anche quello di campioni unici e mai imitabili, la tua personalità riempiva lo spogliatoio, il futuro è un film già visto per te. Bacio alla nuova maglia, "vuoi vincere tutto" e diventi subito leader e protagonista. Vincerai anche il prossimo campionato, come sempre accaduto dai tempi dell'Ajax (tranne lo spiacevole ultimo campionato) per te è tutto scritto da un destino che indica un futuro troppo chiaro. Dejà vu, per rimanere in tema. Lo stipendio lievita, le lingue parlano, lui ringrazia: "Sono stato felice al Milan, nessuno ha influenzato la mia scelta, in rossonero avrò sempre bei ricordi". Ah, com'è brutto vivere di ricordi. Il Milan andrà avanti, Zlatan anche. Si vivrà di luce riflessa, da Milano lo splendore immenso dello svedese arriverà di riflesso e in lontananza si sentiranno le urla impazzite dei tifosi parigini dopo un euro-ibra-gol. Sarà sempre un tam tam mediatico, anzi un can can mediatico. Giornalisti continueranno a mangiare per questo trasferimento, pubblicità cresceranno in maniera direttamente proporzionale al tuo numero di tuoi gol e tutto sarà così semplice e naturale. La parola ricordo si riferisce a un concetto passato, che presumibilmente non c'è più, la tua grandeur continuerà a perseverare nella mente dei cuori rossoneri così come i tuoi gol rimarranno negli occhi nostalgici di coloro che invecchieranno. "Ricordi Ibrahimovic?" sussurreranno con poca voce i vecchietti di domani. E se Ibra vincesse la Champions proprio con il PSG?

Twitter: @FSpecchia