Emanuelson stende anche il Chelsea

Emanuelson stende anche il ChelseaMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 30 luglio 2012, 01:30Vista dalla Curva
di Davide Bin
Un altro gol del sempre più sorprendente jolly olandese consente al Milan di battere i campioni d'Europa e di proseguire nel migliore dei modi il lavoro di crescita di un gruppo molto rinnovato.

Sarà ancora calcio d'agosto, anzi addirittura di luglio, ma siccome vincere aiuta a vincere accogliamo con soddisfazione il secondo successo in amichevoli "di lusso" che aumenta l'autostima di un gruppo che sta cercando di crescere e che vuole dimostrare di poter essere competitivo anche se ha perso i "senatori", i top-players, le colonne portanti di squadra e spogliatoio. In pochi giorni i rossoneri hanno superato lo Schalke 04, terzo nella scorsa Bundesliga e, quindi, potenziale avversario in Champions e, addirittura, il Chelsea campione d'Europa in carica e lo hanno fatto con modalità pressochè identiche: difesa ermetica nonostante non ci sia più Thiago Silva, buona personalità di fronte ad avversari forti e più rodati e gol vincente di Emanuelson nella ripresa. L'olandese, più volte elogiato pubblicamente da Allegri, è uno dei più positivi in questo avvio di stagione del Milan, ma il mister ha molti altri motivi di soddisfazione in questa prima partita della tournèe americana: un ottimo Bonera, i rientri dei nazionali (Cassano a parte, forse stoppato dal "mal di pancia"...) che hanno giocato una mezz'oretta giusto per prendere confidenza con il campo e i compagni, la crescita lenta ma costante dei nuovi (Acerbi e Traorè) e la voglia di lottare e vincere dell'intero gruppo che ha mostrato di recepire la nuova "filosofia" rossonera: sono andati via giocatori forti e decisivi? Poco male, chi resta moltiplicherà sforzi e impegno per non far sentire la mancanza di chi non c'è più e questo è un segnale anche nei confronti degli "scontenti" (vero Cassano?), perchè questa è una squadra che non vuole più guardare in faccia a nessuno e che preferisce giocatori meno accreditati ma grintosi, motivati e vogliosi di far bene, piuttosto che star capricciose e volubili che non credono nel nuovo progetto.

Allegri si è permesso addirittura il lusso di cambiare modulo e ha presentato l'albero di Natale di ancelottiana memoria, con El Shaarawy unica punta supportata da un paio di trequartisti pronti ad inserirsi; lavori ancora in corso, quindi, anche alivello tattico in attesa di avere a disposizione una vera prima punta, ma il gioco non ne ha risentito e il Milan ha tenuto testa egregiamente ad un Chelsea partito meglio nel corso del primo tempo, mentre i rossoneri erano poco spettacolari e un po' remissivi, ma con il passare dei minuti la squadra è cresciuta, si è sciolta, è parsa più coraggiosa ed è stata premiata dal gol della vittoria, nato da una ripartenza di Emanuelson che ha visto e servito il compagno El Shaarawy meglio posizionato; il piccolo faraone si è fatto ribattere il tiro da Cech, ma il pallone è tornato sui piedi dell'olandese che ha insaccato da favorevolissima posizione. La squadra ha mostrato ancora lacune e problemi, ma non potrebbe essere altrimenti, visto che manca un mese all'inizio della stagione ufficiale, la rosa è ancora incompleta e la condizione è ancora precaria, ma battere i campioni d'Europa è un risultato prezioso e anche la prestazione è confortante e servirà da ulteriore stimolo ad un gruppo che, parole di Allegri, sta lavorando duramente e ha lo spirito giusto, quello battagliero di chi non vuole sentirsi inferiore a nessuno nonostante il pessimismo cosmico che lo circonda. Il simbolo di questo nuovo Milan è proprio il cannoniere che non ti aspetti, ovvero Emanuelson, un giocatore che nei primi tempi della sua avventura in rossonero sembrava spaesato, inutile alla causa e poco adatto al calcio italiano, ma che lentamente è cresciuto, ha cambiato tanti ruoli, ma ora, all'inizio della terza stagione al Milan, sta finalmente dimostrando tutto il suo valore e potrebbe essere una delle tante belle sorprese di un gruppo che ha molta voglia di stupire e lo dimostra affrontando semplici amichevoli come se fossero partite "vere", perchè ha bisogno di sentirsi grande e cosa c'è di meglio per aumentare la fiducia e l'autostima che battere chi solo un paio di mesi fa ha alzato la coppa "dalle grandi orecchie"? Allegri può sorridere e proseguire il suo lavoro con serenità e grande impegno, perchè sa di avere a disposizione un gruppo che vuole sacrificarsi e lottare per essere protagonista e questa, più ancora che le vittorie in semplici amichevoli, anche se di prestigio, è la migliore garanzia per un futuro roseo, nonostante le cupe previsioni.