...Le parole di Rino e gli equilibri da ristabilire
Le parole di Rino Gattuso hanno sempre un peso specifico importante, sono affermazioni di un leader vero, di un uomo che trasuda carisma e fascino. L'ormai ex senatore rossonero si è sbottonato, aprendo cassetti che a Milanello avrebbero preferito restassero ben chiusi, lasciando intravedere le crepe di uno spogliatoio che dall'esterno è sempre apparso privo di spifferi. Affermazioni importanti quelle del ragazzo di Corigliano, ci siamo presi un po' di giorni per pesarle, valutarle ed attendere le reazioni dei senatori rossoneri. Abbiamo registrato soprattutto l'orgoglio ed il carisma di Capitan Ambrosini che proprio oggi ha bacchettato il compagno di mille battaglie in mediana. I due hanno fatto legna insieme, vincendo tutto, sputando sangue e grondando sudore per quella maglia, per difendere l'onore di quei colori che si sono tatuati addosso. Arsenio Lupin é diventato capitano vero, non solo per la fascia che indossa con sommo onore, ma per la capacità di gestire le vicende con il piglio giusto. Per Ambro certe cose devono restare nello spogliatoio, non devono uscire dalla famiglia per non offrire il fianco a critiche ed avversari. Abbiamo ascoltato le parole di Daniele Bonera il quale ha minimizzato circa l'entità delle insubordinazioni, lasciando trasparire fiducia nel futuro. Quello che resta, però, è che nessuno ha smentito le parole di Rino, sincere (forse troppo), spontanee, pericolose. Qualcosa in casa Milan non sembra funzionare più come un tempo, quando tutto girava come un orologio svizzero ed i panni rossoneri venivano lavati puntualmente in casa, apparendo sempre impeccabili all'esterno, per quanto possiamo immaginare che qualche grinza ci sia sempre stata, e come potrebbe essere altrimenti. Il dito, com'è naturale che sia, è puntato su Allegri, vincente ed amato nella prima stagione, criticato ed additato come distruttore nella seconda.
Senza ombra di dubbio è l'allenatore il primo custode dello spogliatoio, l'uomo che più di tutti deve tenere serrate le fila ed evitare scossoni capaci di minare la serenità della squadra. La gestione di alcune dinamiche di squadra da parte del livornese non sono state impeccabili, risoluto e di polso in alcune situazioni, forse un po' troppo cocciuto e duro in altre. Al sui fianco, però, è fondamentale l'apporto della dirigenza, sempre molto presente nella storia rossonera. Negli ultimi tempi al centro di critiche e gestioni controverse di questioni quali il caso Maldini, mai inserito nell'organigramma nonostante il nome ed il carisma sia più unico che raro, nonostante i senatori lo abbiano sempre indicato come esempio importante, nonostante le ripetute presenze a San Siro e le assidue visite alla squadra. Di difficile interpretazione anche l'addio in blocco dei senatori al chiudersi della scorsa stagione in un Milan-Novara bagnato da fiumi di lacrime e ricordi. In molti vedono forte la mano di Allegri in quest'ultima vicenda, con il Conte Max che sarebbe molto presente nelle stanze di via Turati, laddove si decidono le sorti del diavolo e le strategie rossonere. Certo che anche quest'eventualità stona un po' con il passato del diavolo, in cui l'allenatore era coinvolto sì, ma fino ad un certo punto. La speranza è che le parole di Rino siano il sintomo di uno sbandamento momentaneo, che abbia ragione il nuovo leader Bonera e le cose non siano poi così gravi. Certo è che qualcosa al Milan va registrato, che c'è da ristabilire equilibri naturali per una squadra che ha sempre fondato le proprie vittorie sul gruppo e lo spogliatoio. La speranza è che la rivoluzione di quest'estate serva a ripartire da zero, responsabilizzando volti nuovi e ristabilendo equilibri antichi. Segui l'autore su Twitter @ECuppone
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