Il nuovo Milan cresce e prende forma
Non sarà certo una vittoria contro i modesti honduregni del Club Deportivo Olimpia ad esaltare il perplesso popolo rossonero, alla disperata ricerca di certezze dopo un inizio di estate choccante, ma la seconda amichevole della tournèe americana ha dato altre indicazioni positive a mister Allegri, che ha fatto lavorare duramente la sua squadra dal punto di vista fisico in questa settimana passata negli U.S.A. e sta provando a sperimentare un gioco nuovo, visto che non ha più a disposizione lo schema principe dei suoi primi due anni in rossonero, ovvero il semplicissimo "palla a Ibra e ci pensa lui". Lo svedese è ormai migrato altrove e il Milan, oltretutto in mancanza per il momento di un'alternativa "di peso" in attacco, deve affidarsi ad un reparto offensivo "leggero" e agile e provare a giocare palla a terra e in velocità. Questa amichevole, quindi, è servita a testare gambe e schemi e proprio per questo un avversario inconsistente e buon "sparring partner" ha agevolato una squadra con le gambe un po' pesanti e che deve memorizzare schemi e automatismi, ma che ha mostrato progressi e ha vinto in scioltezza, grazie alle reti nel primo tempo di Robinho e Nocerino (doppietta). Prima partita da titolare per Montolivo, prima partita in assoluto per Cassano e, quindi, Milan sempre più vicino a quello titolare, in attesa degli innesti in difesa, a centrocampo e in attacco che Allegri ha chiesto e la società gli deve dare, dopo aver impoverito la rosa con la cessione dei top-players e l'addio di tanti senatori che hanno fatto la storia recente della gloriosa società rossonera.
Ritmi lenti in quest'amichevole giocata contro i campioni dell'Honduras e non potrebbe essere altrimenti, visto che a Boston il caldo è opprimente e afoso e non c'è certo il clima ideale per giocare a calcio. Allegri, però, cerca conferme dopo il positivo avvio di stagione e vuole testare i nazionali rientrati da poco: ecco perchè fra i titolari ci sono Nocerino, Abate, Montolivo e Cassano ed ecco perchè dopo l'esperimento forzato dello schema ad albero di Natale contro il Chelsea, si torna alle due punte (Robinho ed El Shaarawy) con Cassano alle loro spalle, mentre Montolivo fa il regista davanti alla difesa e lascia libero Nocerino di fare ciò che gli riesce meglio, cioè inserirsi in attacco con tempismo perfetto e senso del gol da attaccante di razza. Il primo tempo è quello che più conta per trarre indicazioni interessanti ed è caratterizzato dall'ottima intesa fra Cassano e Robinho e da buone azioni dei rossoneri, che creano facilmente gioco contro un avversario che oppone poca resistenza e fatica a rendersi pericoloso. Il Milan arriva con scioltezza dalle parti del portiere avversario, segna tre gol, anzi forse cinque, perchè ci sono un paio di "gol fantasma" con palloni che probabilmente hanno varcato la linea di porta e non sono stati visti, ma siccome si tratta di un'amichevole non è il caso di fare troppe polemiche. Meglio sottolineare il bel rasoterra di Robinho che sblocca il risultato e i perfetti inserimenti di Nocerino, che chiude al meglio una spettacolare azione iniziata da El Shaarawy, proseguita da Cassano e rifinita da un assist di testa di Robinho per il Noce che appoggia in rete e si ripete qualche minuto dopo insaccando da pochi passi un assist un po' pasticciato ma efficace di Abate e dimostrando che anche in questa stagione non ha perso lo straordinario fiuto del gol che ha contraddistinto la sua splendida scorsa stagione. Viene quasi il sospetto che, invece del numero 8, Nocerino dovesse prendere il 9 di Inzaghi, visto che ha segnato due gol alla SuperPippo e sembra il vero centravanti della squadra di Allegri (ma non ditelo troppo forte a Galliani che altrimenti il tanto sospirato attaccante non arriva più, al grido di "siamo a posto così!"). Il più in ombra nel frizzante reparto d'attacco rossonero sembra El Shaarawy, ma in tempi di "lavori in corso" anche il piccolo faraone deve abituarsi ad un gioco nuovo in cui non c'è un vero attaccante di riferimento e, soprattutto, ai più giovani tocca il compito di rientrare a centrocampo a dare una mano e correre più degli altri, anche quando il clima è torrido e inevitabilmente ciò porta ad essere meno lucidi e precisi quando serve.
Nella ripresa il caldo, le tante sostituzioni e il largo vantaggio dei rossoneri tolgono un po' di interesse alla partita, che per lunghi tratti si trascina stancamente e a ritmi bassi verso la sua conclusione; solo qualche fiammata degna di nota e, soprattutto, arriva il gol degli honduregni, che sfruttano una dormita colossale dell'improvvisata retroguardia rossonera e segnano un gol "storico" per la formazione centramericana. Entrano anche Emanuelson e Ambrosini, Nocerino continua a correre come un indemoniato e dimostra di essere già in condizione e tanti giovani provano a farsi notare e a mettersi in mostra, perchè si ha l'impressione che in questa stagione Allegri avrà spesso bisogno di loro. Insomma tante indicazioni positive per un Milan che segna con naturalezza anche se non ha un centravanti e ha già una buona condizione fisica che consente di pressare gli avversari e di giocare in velocità nonostante il caldo afoso. Può bastare contro un avversario tutto sommato modesto che rende poco probante il test, ma vincere aiuta a vincere e a lavorare con serenità ed entusiasmo e, in fondo, è arrivata la conferma che il nuovo Milan cresce e comincia a prendere forma e questa è la cosa più importante.
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