Pazzini-Cassano, c'è un solo perche? Milan, SOS piedi buoni e fantasia: esiste una romantica illusione di mercato

Pazzini-Cassano, c'è un solo perche? Milan, SOS piedi buoni e fantasia: esiste una romantica illusione di mercatoMilanNews.it
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mercoledì 22 agosto 2012, 00:00Editoriale
di Antonio Vitiello
Vive e lavora a Milano, Direttore di MilanNews.it e redattore di Tuttomercatoweb.com. Collabora con "Sportitalia" e INFRONT. Opinionista su Odeon TV, ospite a Milan Channel. Collabora con Radio Radio e Radio Sportiva. Twitter: @AntoVitiello

L'aspetto più discutibile su tutto l'affare Pazzini-Cassano è quello economico. Sette milioni e mezzo più tutto il cartellino del barese sono troppi per l'ex bomber della Samp. Galliani ha provato a metterla sul tavolo come scambio alla pari tra due scontenti ma questa volta Moratti non si è fatto fregare, forse ricordando anche gli affari condotti in passato con i rossoneri. Il Pazzo rispetto a Cassano ha due anni in meno e ha più mercato del barese, ricordiamo che piaceva anche alla Juve, ma i 7 milioni di differenza sono comunque troppi e il rischio che il Milan abbia fatto un investimento su un giocatore che non piace ad Allegri c'è. Non è un mistero che Matri era il preferito del tecnico toscano ma Pazzini costituisce una valida alternativa a Pato, chiamato ad imporsi definitivamente (non il giocatore sterile visto al trofeo Berlusconi). I sette milioni potevano essere investiti diversamente vista la grande difficoltà economica che vive la società. 

Ora che anche Antonio Cassano ha lasciato il Milan, Allegri si ritrova in rosa giocatori di grande fisicità ma poca tecnica e fantasia. Chi inventerà giocate sopraffine e metterà gli attaccanti in condizione di segnare? Una volta toccava a Pirlo e Seedorf, ancora prima a Ricardo Kakà, solo per restare negli ultimi tempi. Oggi invece è Boateng il trequartista che avrà il compito di inventare e sorprendere le difese avversarie, un numero 10 atipico, con caratteristiche diverse. A Massimiliano Allegri piace il giocatore fisico e rapido, anche il classico mediano di rottura. Dal suo arrivo in rossonero sono andati via Ronaldinho, Pirlo e Seedorf proprio perchè non entusiasmavano l'allenatore. Ora che Cassano ha fatto le valigie per trasferirsi all'Inter, scatta un vero e proprio allarme. Chi donerà estro e fantasia al Milan? Il solo Riccardo Montolivo sembra poco, visto che si tratta di un giocatore appena arrivato e soprattutto ancora da testare a pieno nella nuova posizione davanti alla difesa. L'arrivo di Pazzini sarà sicuramente importante per dare più peso all'attacco, fatto di forza e rapidità con Robinho, Pato ed El Shaarawy, ma carente di fantasia. C'è chi pensa ancora che per Kakà ci sono ancora delle possibilità. Indiscrezioni di mercato assicurano che per il brasiliano non sia ancora detta l'ultima parola e che l'addio di Cassano porti come logica conseguenza l'arrivo dell'ex pallone d'oro. L'ipotesi resta ancora in piedi perchè è un Milan ancora incompleto e il Real non ha smesso di trovare un acquirente per Kakà. I rossoneri non hanno grossa disponibilità economica e il colloquio a quattro tra Berlusconi, Galliani, Braida e Allegri pare sia servito anche a capire come il Milan debba muoversi in questi ultimi giorni di mercato. Se restare così e provare a giocarsela per quest'anno con una rosa incompleta, oppure provare la stoccata e portare in rossonero almeno una luce, un giocatore che possa illuminare nei momenti bui. La soluzione tattica potrebbe essere quella di arretrare Boateng a mezz'ala e inserire Kakà dietro gli attaccanti, ma per ora resta fantamercato. Anche perchè le problematiche per Ricardo restano le stesse. Il Real lo vuole cedere a titolo definitivo mentre il Milan vorrebbe prenderlo solo in prestito. La montagna è ancora alta e probabilmente 9 giorni sono pochi per poterla ancora scalare.

Il tempo scorre e il rischio di arrivare al 31 agosto con un Milan ancora da completare è molto alto. In tanti hanno parlato di “zona Galliani”, definendo il dirigente rossonero abile operatore di mercato nei colpi dell'ultimo minuto. Tutto vero, però questa volta al Milan pare esserci qualcosa di diverso. Non è mai capitato di affrontare tante cessioni e tanti addii in una sola volta, tra l'altro pilastri del Milan degli ultimi anni. I rossoneri hanno sempre fatto affidamento su un nucleo storico che fungeva da colonna portante della squadra, ora Allegri si trova a dirigere un gruppo di giocatori nuovi e tutti da conoscere. Una situazione non facile che non promette nulla di positivo per la stagione che sta per iniziare.

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