...Un Milan ridimensionato ma duttile: nell'anno 0 si può variare
In attesa di capire quale sarà l’innesto per il centrocampo (si parla sempre più insistentemente di De Jong nelle ultime ore), con la consapevolezza che il rifiuto per Palombo (giocatore inseguito in passato, che piace a Galliani, ma non di livello assoluto) indica che si voglia puntare su un giocatore di spessore, proviamo ad immaginare quale sarà il Milan di questa stagione.
L’arrivo di Bojan (senza dimenticare la pista Kakà, chiusa a parole da Galliani, ma comunque ancora aperta secondo molti degli operatori del settore) indica che qualcosa nella mente di Allegri sia cambiato, intendiamo a livello tattico naturalmente. L’addio a Thiago Silva e, soprattutto, ad Ibrahimovic impone un cambio di rotta a livello di gioco, avendo perso un playmaker arretrato ed un punto di riferimento offensivo che permetteva di cercare con insistenza il lancio lungo.
La squadra domenica sembrava risentire ancora, e non poco a dir la verità, delle vecchie abitudini targate Svezia, con una serie di palloni gettati lì, nella speranza che qualcuno davanti potesse risolvere la situazione, ma per brevi tratti (piccoli sprazzi in una partita che ha offerto davvero poco o nulla a livello di gioco) si è iniziato ad intravedere qualcosa. Il diavolo ha cercato (raramente ed in maniera ancora un po’ confusa) la verticalizzazione, sfruttando il movimento ad allargare dei due attaccanti e gli inserimenti di Kevin Prince Boateng (apparso più svogliato del solito e forse ancora in vacanza con la testa).
La sensazione è che l’innesto di un mediano capace di essere contemporaneamente diga davanti alla difesa e geometra di centrocampo (De Jong, ma anche Diarra, in questo senso sembra essere perfetto), possa cambiare le dinamiche di una squadra che diverrebbe più duttile, aprendo alla possibilità di variare anche il modulo stesso.
Allegri in estate ha provato spesso e volentieri il tridente offensivo, di fatto staccandosi dai dogmi del 4-3-1-2 sempre proposto in questi due anni, variandolo con un 4-3-3 anche se atipico, con Boateng falso nove, trequartista di partenza, ma prima punta all’occorrenza (un po’ come disse il presidente che riferì di vedere il ghanese più come una prima punta di peso). L’arrivo di Bojan, accostato ai tanti attaccanti esterni del Milan, Robinho, El Shaarawy (quello è il suo ruolo naturale) e lo stesso Pato (che da Leonardo era impiegato proprio in quel ruolo in una delle sue migliori stagioni), sembra spingere per questa opzione.
Il diavolo, quindi, potrebbe variare e non poco potendo sperimentare (finalmente diranno alcuni ed anche il sottoscritto) Boateng mezz’ala, per sfruttarne l’incredibile dinamismo e la tecnica, per alzare il tasso qualitativo della mediana in un 4-3-3 offensivo con una punta centrale (sia essa Pato o Pazzini) e due esterni mobili che puntano l’avversario.
L’arrivo del mediano di peso, inoltre, potrebbe aprire anche la strada verso uno degli schemi più apprezzati degli ultimi anni, quel 4-2-3-1 in cui Riccardo Montolivo sembrava trovarsi alla perfezione nella Fiorentina, potendo contare su un compagno al suo fianco pronto a fare legna anche per lui, con Boateng schierato trequartista (pronto a ripiegare in fase difensiva all’occorrenza) e due esterni al suo fianco pronti a servire la prima punta.
Tante le varianti per Allegri che sembra essere arrivato alla prova del 9. Per il tecnico toscano è la stagione in cui c’è da dimostrare tutto il suo valore, una squadra da plasmare e senza vere e proprie prime donne, certo, avrà bisogno di un minimo di tempo, ma si sa, al Milan i tempi sono sempre molto ristretti.
Naturale che la stagione sarà di quelle complicate per i colori rossoneri, le possibilità che non sia elettrizzante sono tante, per far bene saranno tanti i tasselli a doversi incastrare al punto giusto (dagli infortuni di Pato all’esplosione di Boateng, dalla consacrazione di Bojan e Pazzini alle sorprese De Sciglio ed El Shaarawy, dal rendimento costante di Robinho e Montolivo alle prove dei “gregari” di centrocampo), ma la speranza è che trovando la formula giusta, o le formule giuste, il Milan possa sorprendere tutti.
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