E' già un Pazzo Milan!
Era solo la seconda partita di un campionato lungo trentotto giornate, ma la trasferta di Bologna era già un crocevia importante della stagione rossonera: un altro risultato negativo avrebbe amplificato problemi e polemiche e avrebbe probabilmente aperto una crisi dall'esito difficilmente ipotizzabile, quindi la vittoria ottenuta, non senza sofferenza, al Dall'Ara è sicuramente fondamentale e si può tranquillamente parlare di prima svolta della stagione, ovviamente in positivo. Averla ottenuta con una tripletta dell'attaccante prelevato dall'Inter aumenta la soddisfazione e premia finalmente il mercato rossonero, considerato da molti insoddisfacente, ma che ha portato nella rosa rossonera buoni giocatori e la conferma si è avuta a Bologna. Il Milan aveva bisogno di uno come Pazzini, lo ha trovato e ora ne trae beneficio e la tripletta galvanizzerà, non solo il giocatore, ma tutto l'ambiente, che recupera serenità alla vigilia della prima sosta stagionale e ora può lavorare con tranquillità per migliorare un gioco che è sembrato già buono in alcuni frangenti, soprattutto in avvio di partita, ma che non è ancora incisivo e fluido, perchè molti meccanismi hanno bisogno di essere "oliati" e, inoltre, bisogna inserire i nuovi arrivati, che hanno già fatto la loro comparsa in formazione a Bologna, subentrando dalla panchina, ma hanno bisogno di tempo per inserirsi al meglio. C'è ancora molto lavoro da fare, quindi, ma lavorare dopo una vittoria così è sicuramente più facile e anche la tifoseria avrà ritrovato entusiasmo e fiducia, grazie a quella tripletta davvero "pazzesca" che ha esaltato tutti.
Allegri schiera a Bologna un "ItalMilan", visto che ci sono ben 10 italiani su 11 in formazione, con l'unica eccezione di Boateng; i 3 nuovi arrivati nelle ultime ore del mercato rossonero vanno inizialmente in panchina ed è giusto così, perchè De Jong non ha svolto nemmeno un allenamento e ha incontrato i nuovi compagni solo sul treno che ha portato il Milan a Bologna, Niang è molto giovane e non può essere mandato allo sbaraglio e anche Bojan è arrivato da troppo poco tempo per poter già essere inserito nel gioco e negli schemi che Allegri ha provato dal 9 luglio in poi; ecco, quindi, che la formazione non è poi molto diversa da quella che ha affrontato la Sampdoria, con le uniche eccezioni di Acerbi al posto di Yepes (scelta coraggiosa visto che il colombiano era stato il migliore in campo domenica scorsa), capitan Ambrosini al posto di Flamini (per la gioia di Montolivo che può tornare nel ruolo a lui più congeniale) e Pazzini al posto dell'infortunato Robinho a far coppia con El Shaarawy in attacco; oltre al già citato Robinho sono assenti pure Abate e Pato, quindi la sfortuna si è già fatta sentire dalle parti di Milanello sotto forma di infortuni. Il Milan vuole assolutamente vincere per ritrovare fiducia e anche per mettere d'accordo società e allenatore che in settimana si sono "simpaticamente" punzecchiati sugli obiettivi che questa squadra può e deve raggiungere, ma la partita si presenta complicata, perchè anche il Bologna ha bisogno di punti ed è reduce da una sconfitta all'esordio. Il Dall'Ara presenta molti vuoti (ormai caratteristica di quasi tutti gli stadi italiani), ma il settore ospiti è discretamente pieno e la squadra viene incitata a gran voce fin dal momento del riscaldamento e il tifo andrà avanti per tutta la partita, a dimostrazione che lo zoccolo duro del tifo rossonero non ha certo abbandonato la squadra a se stessa.
E' un buon Milan quello dell'avvio di partita, che fa girare la palla con pazienza e aspetta il momento opportuno per verticalizzare; il gioco è di buona qualità, così come la circolazione del pallone e ciò fa ben sperare, soprattutto ricordando l'inizio balbettante della partita contro la Sampdoria; evidentemente Allegri ha catechizzato a dovere i suoi giocatori in settimana e i risultati si vedono; il più pimpante sembra Boateng (molto negativo domenica scorsa) che non deve più fare il falso centravanti, torna trequartista, è a suo agio e lo dimostra provandoci con una percussione, un paio di calci di punizione e una girata volante, mentre dall'altra parte è Diamanti quello che cerca di mettere in difficoltà una difesa rossonera attenta e concentrata e in cui spicca la personalità di Acerbi e il dinamismo di De Sciglio, in odore di chiamata in nazionale. La cosa più importante, però, è che mentalmente sembra un'altra squadra rispetto a quella vista contro la Sampdoria e, infatti, riesce a fare la partita con personalità e convinzione e ben presto trova l'episodio per sbloccare il risultato: Pazzini prova a sgusciare via in area a Cherubin e lo fa commettendo fallo per primo sull'avversario, ma poi gli si mette davanti e frana a terra sentendosi trattenere; rigore cercato con astuzia da attaccante di razza e fischiato da Tagliavento e lo stesso Pazzini lo trasforma con sicurezza, siglando il suo primo gol in maglia rossonera, un gol importante a livello personale ma anche per la squadra che aveva bisogno di sbloccarsi. Il Bologna risponde con due tiri di Diamanti (uno alto, l'altro parato da Abbiati) e uno alto di Taider, a dimostrazione che la difesa rossonera comincia a scricchiolare un po' e a lasciare troppo spazio agli avversari, mentre nell'altra area Pazzini si dimostra prezioso in ogni occasione e la sua presenza si fa sentire, dando peso all'attacco rossonero, ciò che è sempre mancato in questa difficile estate. I giocatori del Milan commettono ancora qualche errore banale e potenzialmente grave, ma per fortuna il Bologna non ne approfitta; nella seconda metà del primo tempo, però, il possesso palla rossonero diventa lezioso, il Milan è più compassato e il Bologna alza il ritmo. Un problema muscolare costringe Montolivo a lasciare il campo e Allegri decide di gettare nella mischia De Jong, nonostante conosca pochissimo i compagni e l'ambiente; i problemi, però, non sono finiti qui, perchè Nocerino chiude un primo tempo negativo commettendo un ingenuo fallo in area su Diamanti e Tagliavento assegna il rigore che lo stesso capitano rossoblu trasforma; si va, così al riposo in parità, ed è giusto così, perchè il Milan è stato superiore nella prima metà del tempo ma poi ha lasciato l'iniziativa al Bologna.
La ripresa inizia sulla stessa falsariga del finale del primo tempo: il Milan sembra in difficoltà, anche fisica e il Bologna ne approfitta, sfiora il gol con un'inziativa di Guarente e sembra sul punto di poter mettere sotto i rossoneri, tornati momentaneamente spaesati e incerti come nella partita contro la Samp. Il centrocampo del Milan è ora molto muscolare ma poco tecnico e, così, è difficile rifornire le punte e mantenere collegati i reparti, anche perchè le tante ammonizioni elargite con eccessiva "generosità" dall'arbitro Tagliavento ai giocatori rossoneri (mentre molti rossoblu sono stati "perdonati") non permettono contrasti troppo "ruvidi" ed eccessiva foga. Allegri prova a cambiare qualcosa inserendo Bojan al posto di El Shaarawy, ancora un po' evanescente e sperando nella vivacità dell'attaccante ex Barcellona e Roma per dare una scossa ad una squadra che sembra bloccata. Il Milan, però continua a fare troppo poco per dare una svolta alla partita e il pareggio sembra il massimo risultato ottenibile in queste condizioni; se c'è una squadra che va vicina alla vittoria, infatti, è il Bologna, pur non facendo alcunchè di trascendentale, ma il calcio, si sa, è strano e beffardo e, nel momento migliore degli emiliani, improvvisamente la partita cambia per colpa di un errore del portiere Agliardi, che non blocca un cross tutt'altro che irresistibile di Antonini e lascia il pallone proprio sui piedi di Pazzini, che ringrazia per tanta manna piovuta dal cielo e insacca a porta vuota dall'area piccola un gol facile fcaile ma molto importante. Il Bologna è colpito e affondato da questo episodio e non riesce a reagire; il Milan ne approfitta, controlla il gioco e trova anche il gol della tranquillità, con la terza "perla" dello scatenato Pazzini, che è in serata da Re Mida, trasforma in oro (gol) tutti i palloni che tocca e lo conferma deviando in rete di tacco un tiro di Nocerino probabilmente destinato sul fondo. Delirio nello spicchio di stadio occupato dai tifosi rossoneri, che possono scatenarsi nell'esultanza e poi nei cori dedicati al nuovo eroe rossonero, ma anche negli insulti all'altro protagonista dello scambio con l'Inter (Cassano) e agli stessi cugini, perchè Pazzini sembra ben avviato a ripetere le gesta dei vari Pirlo e Seedorf, arrivati dall'Inter come scarti e rivitalizzati nell'ambiente rossonero. Intanto ansia, tensione e paura non ci sono più, in campo e nel settore ospiti: il Milan ha vinto la sua prima partita in campionato, si è riscattato dopo la bruciante e deludente sconfitta contro la Sampdoria e ha ritrovato entusiasmo e autostima; ora il clima è tornato sereno e si può guardare al futuro con maggiore ottimismo. Non sarà certo uno squadrone di campioni come in passato questo Milan, ma ora c'è un Pazzo in più che fa impazzire i tifosi e per ora basta e avanza per tornare da Bologna felici e contenti!
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