Nesta: "Il Milan può essere da scudetto, è una questione di testa. Qui in Canada ora va tutto bene e punto ai playoff della Mls"
Alessandro Nesta, dopo alcuni problemi al ginocchio, è tornato al centro della difesa dei suoi Montreal Impact, la squadra canadese che è l’ultima grande avventura calcistica dell’ex stella rossonera, la quale racconta ad “Eurosport” le proprie sensazioni dopo i primi mesi in Nord America, senza dimenticare il suo amato Milan: “Procede tutto molto bene. Corradi, Di Vaio e Ferrari mi stanno aiutando parecchio anche perché la lingua per me è difficile. Però sto migliorando in tutto, anche nelle relazioni con chi non è italiano come me. Adesso va davvero tutto bene. Ho avuto qualche problema al ginocchio, che mi crea alcuni fastidi, ma ora che ho risolto i problemi legati all'ultima distorsione sono in grado di giocarle tutte e dare il mio contributo – ammette Sandro che punta ai play off con la sua squadra - Il nostro obiettivo sono i playoff. Il problema vero è che nonostante tutte queste vittorie la posizione in classifica resta brutta dato che le altre nel frattempo hanno continuato a vincere. Adesso ci mancano cinque partite, non abbiamo altra possibilità che provare a vincerle tutte. Come giudico il livello della Mls? Posso dire che molto è stato fatto, i miglioramenti ci sono eccome. Ma si può fare ancora di più. I giocatori devono iniziare prima a praticare il calcio in modo da sviluppare meglio la Academy, il settore giovanile". Analizzato il momento e la realtà del calcio americano, Sandro torna a parlare delle vicende italiane e del suo Milan, a partire dai tanti addii che hanno contraddistinto questa estate, non solo in casa rossonera: “Secondo me la nostra è stata un'annata importante, nel 1976 sono nati tanti giocatori di grandissimo valore. Poi, come è logico che sia, siamo invecchiati tutti allo stesso momento. Il campionato italiano sta calando di livello indipendentemente dalle nostre partenze, è un calcio che già da qualche tempo si sta indebolendo.
Il Milan competitivo per lo scudetto? Per me sì perché le altre squadre non si sono rinforzate tanto, non sono così forti – continua l’ex n°13 milanista - È tutta una questione di testa. Faccio un esempio, quando nel 2009 se ne andò Carlo Ancelotti partì anche Kakà. Sembravamo morti, abbiamo perso le prime tre o quattro partite. E, poi, ci siamo ripresi e abbiamo quasi vinto lo scudetto. Il Milan può ancora fare il salto di qualità, l'importante è non cercare alibi. Juve favorita? Se volete dire Juventus va bene. Ma io vedo molto bene anche la Roma che secondo me può disturbare parecchio ai piani alti. Poi ci sono le solite, Milan e Inter a giocarsela". Infine, Nesta esprime anche la propria opinione sullo scambio dell’estate del mercato italiano, Cassano-Pazzini, e ammette: “Mah, credo che entrambi avessero bisogno di andarsene. È stata la scelta migliore per tutti. Non hanno nemmeno dovuto cambiare casa, sono rimasti nella stessa città. Erano di troppo nelle rispettive squadre e quindi ne hanno guadagnato tutti, club e giocatori".
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