Infortuni, malumori e poche motivazioni: questo Milan non va

Infortuni, malumori e poche motivazioni: questo Milan non vaMilanNews.it
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venerdì 7 settembre 2012, 00:00Milanello in rosa
di Gaia Brunelli
Giornalista e anchor per Sportitalia. Opinionista per la trasmissione "Il Campionato dei Campioni" in onda su Odeon tv. Conduttrice su Radio Milaninter.

C'è poco da dire, basta solo leggere le prime pagine dei giornali sportivi per capire quale sarà il trend della prossima stagione. Il Milan viene criticato e nessuno si fida più del gruppo rossonero. Ma sarà davvero un anno di delusioni? Difficile dirlo adesso, ma di certo le basi perché ciò non avvenga, non ci sono ancora. Le cause possono essere molteplici. La prima riguarda gli infortuni. È vero che, come dice Allegri, solamente 3 giocatori sui 10 fermi ai box, hanno problemi muscolari, ma continua a non essere normale trovarsi già con molte assenze alla seconda giornata di campionato. Dopo i ripetuti infortuni della scorsa stagione, il club di via Turati si era ripromesso di trovare una soluzione. Non può più essere colpa del campo che ora appare in ottime condizioni dopo il misto sintetico che è stato piantato in estate.

A questo punto forse i carichi in allenamento non sono consoni a un gruppo che non appare in grado di sostenerli. Aldilà di Pato, ormai infortunato cronico, avere fuori anche Robinho per il Milan di oggi significa molto. Insieme a Boateng, infatti, il brasiliano è l'unico che può regalare qualche emozione e qualche spunto per l'attacco rossonero, al momento aggrappato solo alla tripletta di Pazzini con la speranza che si ripeta spesso. Ma non può bastare. Allegri ha il dovere di mettere mano a questo gruppo per renderlo competitivo, quantomeno nelle apparenze. Tanto poi lo sappiamo tutti che sarà difficile portare a casa un trofeo quest'anno. Però se il tecnico toscano riuscisse in qualche modo a dare un'identità ben definita a questo Milan, di certo le opinioni cambierebbero. E, in questo momento, per il Milan vivere un giorno senza critiche già sarebbe un traguardo.