ESCLUSIVA MN - Gambaro: "De Jong e Bojan non valgono la sufficienza. Pato? Con Zeman i giocatori non si stirano. Inzaghi allenatore futuro"
L'ex terzino del Milan Enzo Gambaro fa il punto della situazione a bocce ferme, fra voti al mercato e prospettive future. In esclusiva per MilanNews.
Enzo Gambaro, con De Jong e Bojan il mercato del Milan raggiunge la sufficienza?
“Niente sufficienza. Con le perdite di Ibrahimovic e Thiago Silva non credo che bastino De Jong e Bojan, a parte che poi sono ruoli diversi. C’è da dire che in Italia non è che ci sia una squadra da definire grandissima e passare da lottare per il 3°-4° posto al 1° non ci vuole molto. Ricordiamoci che la Juve ha l’impegno Champions e può spendere energie. Fra le antagoniste l’unica squadra che ha le idee chiare grazie all’allenatore è la Roma, che merita più fortuna dato che nella prima giornata ha incassato due gol inesistenti”.
Il Milan dove lo collochiamo?
“A pochi giorni dalla fine del mercato avevo fatto una griglia di partenza dove mettevo il Milan al 5° posto. Ora diciamo che con gli ultimi due acquisti sale al 4°”.
Non conveniva al Milan muoversi in anticipo sul mercato, consapevole da tempo che avrebbe perso molti uomini?
“In Italia in questo momento vuoi la scusa della crisi si fatica a comprare. Anche la Juve ha lo stesso problema, cerca un top player da 2 anni e alla fine ha preso Bendtner. Il problema del Milan che anziché perdere uno o die pezzi alla volta ne ha persi tanti. Certo, alcune scelte sono da rivedere, perché era meglio non perdere a suo tempo Astori perché poi te lo potevi riportare a casa per 2-3 milioni di euro, anziché pagare 9 milioni lordi a Mexes che sta sempre in tribuna perché ci si è accorti che non è funzionale al gioco. È stato preso Acerbi che con tutto il rispetto non può essere la soluzione per il Milan. Va bene prenderlo, ma poi devi anche portare a casa uno da Milan”.
Come definirebbe questo Milan?
“È come una bella donna che a 25 anni è molto bella a 60 ha decisamente meno fascino e meno appeal”.
Annata difficile per Allegri?
“Questo non so, bisognerebbe chiederlo a Galliani. La situazione che si prospetta non sarà certo facile. In ogni caso il Milan ha in casa l’allenatore del futuro”.
Chi sarebbe?
“Pippo Inzaghi. Allenatori di un certo livello non credo ne possano arrivare, quindi si può puntare su di lui che è uno ce sa di calcio, è intelligente ed è stato un grande giocatore. Me lo aspetto sulla panchina del Milan entro un paio d’anni”.
Bisogna ancora puntare su Pato?
“Sono due anni che non è più il giocatore che avevamo visto. È ovvio che si perde fiducia, morale e qualità. È una situazione delicata, la sua, credo che uno che si faccia sempre male come lui abbia bisogno di determinati allenamenti. Vedo ad esempio i giocatori di Zeman che durante le partite non si stirano mai, escludendo Balzaretti che la preparazione l’aveva fatta col Palermo. E se vai a 300 all’ora in allenamento è normale che per te la partita diventa una passeggiata”.
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