Dopo Ibra, l'attacco piange
Non è certo un inizio di stagione roseo per il Milan. Massimiliano Allegri deve fare i conti con un ambiente sfiduciato e con una squadra colma di problemi. Uno di questi è il reparto offensivo. Nonostante a bocce ferme si pensava alla difesa come vero punto debole, proprio gli attaccanti rossoneri stendano parecchio. Era abbastanza prevedibile che l’assenza di Ibrahimovic sortisse degli effetti certamente non positivi, ma pochi si immaginavano che il tecnico rossonero doveva fare anche a meno di Pato e Robinho già nelle prime tre giornate. I due infatti, avrebbero potuto risolvere almeno parte dei problemi del reparto offensivo.
I numeri danno un dato netto e palesano un aspetto da verificare con attenzione: nelle prime tre partite, il Milan ha segnato soltanto tre gol, tutti siglati contro il Bologna in trasferta. A bocca asciutta invece, sia come reti che come punti conquistati, tra le mura casalinghe. Ad aggravare questo dato, già quanto meno preoccupante, anche il fatto che l’unico andato a segno è stato Giampaolo Pazzini che al Dall’Ara aveva messo a segno una tripletta. E’ semplice anche notare come, soprattutto contro l’Atalanta, i rossoneri sono stati pericolosi pochissime volte e per lo più con tiri da fuori area. Nessuno schema offensivo dunque, nessuna nuova idea per innescare le punte e creare grattacapi alle difese avversarie. Altri punti interrogativi quindi, su un reparto che è stato storicamente uno dei punti di eccellenza del club più titolato del mondo che sembra subire una flessione.
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