Constant, l'X File del Diavolo
Se gli spuntassero le ali e volasse, sarebbe già stato bollato come un Ufo. Come quelle misteriose luci che sovrastano la zona di Luino, guarda caso paese vicino a Milanello. Kevin Constant è diventato ufficialmente un oggetto volante non identificato. E non è solo lo scarno appeal del nome o la provenienza subsahariana a destar più di un dubbio. Sono stati i primi passi mossi a San Siro (con la Samp, tre palloni sparacchiati in tribuna) a far suonare il campanello d'allarme e a far tuonare il finora ultrapaziente pubblico del Diavolo.
Perchè di giocatori modesti in Serie A (e al Milan) ne sono passati tanti, soprattutto da quando le frontiere sono state aperte in virtù della Legge Bosman.
Solo che mai nessun bidone era arrivato cosí di buon passo ancora prima del solstizio. Addirittura giá a giugno. Vero che l'infortunio di Muntari mentre imitava Aldo, Giovanni e Giacomo sulle spiagge africane è un imprevisto tanto sfortunato che non era preventivabile nemmeno al Monopoli, ma proprio per il tanto tempo a disposizione per la sua sostituzione che il suo arrivo fa storcere cosí tanti nasi.
Non era forse meglio vagliare meglio il mercato per fare arrivare qualcuno piú adatto? Non era forse meglio attendere la settimana dei saldi per muoversi? Perchè come è sbarcato un dignitoso De Jong il 30 agosto era possibile abbrancare un altro medianino low cost. Un Biondini qualunque (tanto per fare un mezzo favore all'amico Preziosi), tanto per citarne uno che ha sempre arato i campi con gli occhi della tigre. E che sabato è uscito dal San Siro che dovrebbe far paura con un ghigno in faccia e tre punti in tasca.
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