Allegri si gioca l'ultima chance: i vari sostituti per il Milan
In tanti avevano pronosticato un inizio di stagione difficile per il Milan, ma in pochi immaginavano un disastro simile. Lo stesso mister dei rossoneri è rimasto sorpreso dalla serie di risultati negativi e dalle orrende prestazioni sul campo da rinchiudere subito nel cassetto dei brutti ricordi. Allegri non aveva minimamente preventivato che la sua squadra non riuscisse a segnare per ben 270 minuti tra le mura amiche, tre partite a secco di gol. In conferenza stampa prima dell'Anderlecht ha ammesso di essere sorpreso dal rendimento inopportuno dei suoi. La logica conseguenza quando si allena il Milan è che 3 risultati negativi in 4 partite sono già troppi. La missione di un allenatore che guida il club più titolato al mondo è vincere, sempre e comunque. Anche se in estate è stata praticamente smantellata l'intera squadra, vendendo senatori e pilastri dello spogliatoio più i campioni, coloro che fanno la differenza in campo, tutto ovviamente avvenuto per esigenze economiche.
La panchina di Allegri però scricchiola pesantemente. Dopo il pari casalingo contro i belgi dell'Anderlecht il presidente Berlusconi aveva pensato di cacciarlo, poi è stato bravo Galliani a mediare con il patron e ottenere almeno un'altra chance per il tecnico toscano. La possibilità si chiama Udinese, proprio come l'anno scorso quando contro i friulani il Milan ottenne quel successo rocambolesco che gli impedì di entrare in una profonda crisi. Ora la storia si ripete ma oltre alla vittoria c'è in ballo anche la panchina. Sarà un fine settimana delicatissimo per il livornese, conscio di avere le ore contate.
Il Milan nel frattempo studia i rimedi e prova a capire chi potrebbe sostituirlo. Guardiola è un sogno impossibile, soprattutto per i costi. Spalletti ora è allo Zenit mentre tutti gli altri allenatori disoccupati non fanno la differenza. Van Basten e Gullit non incantano. Si potrebbe pensare ad una soluzione interna con Tassotti che passerebbe finalmente al ruolo di primo allenatore ma cambierebbe poco rispetto al presente. La soluzione Inzaghi è prematura, il bomber di Piacenza ha pochissima esperienza in panchina e ha ancora tutto da imparare. Sarebbe un rischio pesante e il timore è di bruciarlo subito. Quindi per una serie di motivazioni il Milan non ha ancora scelto, soprattutto per mancanze di vere alternative. Intanto Allegri nel marasma generale prova a giocarsi l'ultima carta sperando che sia quella vincente.
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