Invertire la rotta, cambiando già in campo

E' ora di cambiare bruscamente l'andazzo, non è più una semplice impressione, il Milan palesa enormi difficoltà dovute prima di tutto, ad un gruppo eccessivamente carente a livello qualitativo e di personalità. Tutti hanno delle responsabilità da ripartirsi in pari percentuale, come già sottolineato da Massimiliano Allegri: l'allenatore è quello che per primo paga, per i risultati della squadra. I giocatori non si esprimono per quanto potrebbero, i numeri inchiodano il gruppo e puntano i fari sulla guida tecnica. Proprio l'allenatore deve delle giustificazioni a tifosi e critica. E' vero, il mister guida un gruppo decimato e privato di autentici fuoriclasse, imbottito di buoni puntelli, ma che nulla hanno a che vedere con il carisma e le basi di chi ha lasciato Milanello. Più di una decisione porta la sua firma e su questo, i più si concentrano.

Perchè contro un avversario nettamente inferiore (l'Anderlecht), in un match da vincere obbligatoriamente, l'ultimo cambio è stato l'anonimo Constant e non Bojan? Sono semplici i quesiti che si pongono gli amanti del calcio: serve un gol e al posto di rischiare per vincere, si opta per contenere sperando magari nel colpaccio. Questo non è da Milan, così come non lo è sbandierare ai quattro venti, il "traguardo" degli zero gol subìti contro la formazione belga, compagine che merita tanto rispetto, ma che non può impensierire oltre modo. E' necessario cambiare atteggiamento, Allegri e la squadra lo sanno, per farlo è fondamentale che si inizi a pensare diversamente, a non temere tutto e tutti, ma piuttosto, rischiare la sconfitta per provare a conseguire la vittoria. I supporters milanisti sono già stanchi, di vedere la loro squadra "agonizzante" e temuta solo a parole dagli avversari, pronti poi ad alzare la voce in un San Siro formato tabù. L'appello è rivolto proprio ad Allegri: la panchina è rovente, la piazza rumoreggia, basta frenare per paura di...è ora di cambiare e farlo in maniera repentina.