Di Gennaro: "Avanti con Allegri, ci vuole pazienza. L'ultimo esonero di Berlusconi? Io c'ero, vi racconto che..."
Antonio Di Gennaro, che era stato l’assistente al Milan di Terim, l’ultimo allenatore esonerato dalla società di via Turati, ha parlato del momento rossonero a ilsussidiario.net.
Un altro pareggio a reti bianche per il Milan: Allegri per ora resta, ma se dovesse far male a Udine?
Credo che la società sia stata chiara: sia Berlusconi che Galliani hanno ribadito che non rischia il posto. E' un momento particolare dall'inizio del campionato, e non parlo solo delle cessioni.
A cosa si riferisce?Ci sono tanti infortunati importanti, e ho in mente soprattutto Pato che ancora non recupera: se torna in forma, può essere davvero importante per questo Milan. Secondo me ci vuole ancora un po' di pazienza: c'è anche un livellamento per quanto riguarda il campionato, la Juventus è la favorita ma le altre sono tutte lì. Il Milan ha avuto una partenza ad handicap a livello psicologico.
Le cessioni dunque hanno influito?
Assolutamente sì: ci sono state partenze importanti, giocatori che hanno dato tanto alla maglia. C'è stato un rinnovamento, si è ripartiti mettendosi in discussione: sicuramente bisogna migliorare sul piano del gioco, ma ci vuole ancora tempo.
In particolare, dove fa più fatica il Milan?E' più che altro una difficoltà generale: è normale che i nuovi, come De Jong davanti alla difesa, deve ancora abituarsi a giocare di fianco ai due interni. Ieri poi mancava Montolivo; ecco, se c'è una cosa che preoccupa sono proprio gli infortuni, perchè si è fatto male anche Bonera che, per come uscito, credo abbia avuto un problema alla coscia di natura muscolare.
Sul campo invece?
Penso alla fase offensiva: il Milan ha segnato poco, solo tre gol a Bologna peraltro venuti con un rigore, un errore del portiere... credo però sia un problema di carattere generale, se gli attaccanti fanno fatica è perchè la squadra intera non riesce a supportarli. La difesa ha perso Thiago Silva e Nesta, a centrocampo se n'è andato Pirlo ma finchè giocavano Ambrosini e Pirlo la squadra ha tenuto, ha perso lo scudetto nelle ultime battute e in Champions League ha fatto la sua parte. Quest'anno, si riparte da zero.
Anche lei al Milan visse un periodo simile...Sì, mi rivedo in questa situazione: con Terim avevamo una squadra che non era strutturata per vincere, poi successero anche cose poco tecniche che nel calcio capitano sempre. Ancelotti comunque arrivò quarto, ovvero nella posizione in cui noi lasciammo.
Questo cosa significa?
Che la squadra non era stata costruita per grandi traguardi, mentre è stata fatta l'anno successivo, con un'ambizione rinnovata. Quindi, può essere anche un anno di transizione, e con il livellamento che c'è tra le squadre penso che il Milan, con un po' di pazienza e recuperando i giocatori importanti, possa ancora dire la sua.
In conclusione: qual è la ricetta per uscire da questa crisi?Vincere. In questi momenti il bel gioco conta fino a un certo punto: contano i risultati, sa meglio di me che senza le vittorie, anche se giochi bene, il sistema va in crisi.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2024 milannews.it - Tutti i diritti riservati