Quadro critico. Tempo di migliorare? Teoricamente si, ma...
Tre sconfitte (tante quanto quelle subite da Pescara e Palermo penultime in classifica e dal Chievo) dopo quattro partite di campionato sono un’enormità. Esattamente la metà delle 6 totalizzate nei 38 match di Serie A della stagione 2011-12. L’anno scorso, nei primi 4 turni, la squadra di Allegri aveva racimolato 5 punti (2 in più di quest’anno) e aveva subito 1 sola sconfitta. Oggi l’attacco rossonero , 3 gol segnati, in quanto a marcature realizzate è il penultimo a pari merito con Atalanta, Chievo e Pescara, e precede soltanto il Palermo 1 gol, e Cagliari 2 ma con una partita in meno.
Davvero un quadro sconfortante soprattutto se la squadra in questione non è il Borgorosso Football Club, ma il Milan. Certo, rispetto alle ultime deludenti prestazioni i rossoneri, visti al Friuli contro l’Udinese, hanno giocato meglio, ma i numerosi errori, le due espulsioni, la mancanza di qualità sono segnali preoccupanti. Prendere gol su palle inattive e concedere almeno altre due-tre grosse opportunità da rete agli avversari significa che là dietro diverse cose non funzionano. Per non parlare dell’attacco che ha faticato a concretizzare ed è andato a bersaglio soltanto grazie ad una prodezza individuale di El Shaarawy. Il brodino viene dal centrocampo, comunque non trascendentale, ma più propositivo almeno all’inizio e con una circolazione palla meno lenta. I motivi per consolarsi, però, sono pochi, soltanto qualche piccolo passo avanti. Meglio di niente, ma con questo andazzo ogni incontro diventa un rebus difficile da risolvere.
C’è tempo per migliorare? Teoricamente sì. A patto che non si peggiori una situazione che, ora come ora, è critica. Di sicuro allo stato attuale il Milan non è in grado di rivaleggiare con le prime della classe. Non si tratta di essere pessimisti ma i risultati negativi e il gioco espresso non inducono all’ottimismo. Inutile però ricorrere, in questo delicato momento, alla sostituzione del tecnico tanto più che gli impegni agonistici sono ravvicinati. La rosa a disposizione è quella che è , ma non così scarsa da non essere competitiva con le squadre di medio calibro. E allora l’allenatore, anche a costo di rivedere radicate convinzioni, deve mostrarsi duttile e trovare un assetto che offra maggiori garanzie.
Proposta: perché non mettere il piccolo Faraone mezzapunta, dietro -o a ridosso- di Pazzini con licenza di inserirsi in area per vie centrali o di provare le conclusioni dalla media e lunga distanza? Con quel tiro potente, con la riconosciuta abilità nei dribbling e la velocità d’esecuzione che si ritrova, potrebbe assicurare una variante alla manovra offensiva incentrata su Pazzini e quindi troppo scontata. El Shaarawy, unica nota lieta, potrebbe assicurare qualche gol in più , magari altrettanto spettacolare come quello messo a segno al Friuli!
Inzaghi è il più accreditato ad avvicendare Allegri? E’ tutto da stabilire. Intanto sono caratterialmente diversi e quindi hanno risapute divergenze di opinioni anche tattiche e gestionali. Sicuramente tra i due non c’è stato (e non c’è !!) feeling). La presunta riconciliazione andata in onda su Milan Channel non ha convinto nessuno. Entrambi sono pessimi attori. Ciò nonostante un compromesso pubblico era doveroso. A proposito di Superpippo-allenatore, i suoi gli Allievi Nazionali hanno vinto la terza partita consecutiva….. E’ vero che si tratta di un campionato Allievi, dove le difficoltà sono decisamente inferiori mentre tutt’altra cosa è guidare la prima squadra, resta però il fatto che l’ennesimo successo della squadra di Superpippo, tanto amato e stimato dalla torcida, non fa che accrescere la sua credibilità anche nel ruolo di mister. Per ora delle giovanili.
Tiziano Crudeli
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