SPECIALE MN - Milan-Mastour, quando i controlli salvano un talento
Aspettare alle volte conviene. A tutti. Si sono fatti commenti di bassa categoria in merito all’acquisto da parte del Milan di Hachim Mastour, talentuoso trequartista classe 1998 prelevato dalla Reggiana e strappato alla concorrenza di tutte le big europee, Barcellona e Manchester City su tutti. Prima il grande clamore mediatico per l’arrivo in rossonero di quello che Arrigo Sacchi ha catalogato come tra i più importanti talenti del panorama calcistico italiano. Poi però arrivano i problemi fisici e un’idoneità sportiva che tarda ad esser rilasciata. Iniziano ad arrivare le prime facili ironie che, a volte, scadono anche nell’imbecillità delle persone su un problema delicato come quello che ha colpito il giovane Hachi. Evidentemente tutti i discorsi fatti in materia di controlli medici nello sport, in chi dileggiava e biasimava il Milan in tale operazione, non ha lasciato traccia.
In casa Milan, scottati anche dall'esperienza avuta con Cassano, hanno deciso di scavare a fondo nel problema con il dottor Tavana che ha seguito in prima persona l’evolversi delle varie cure e delle varie visite presso i migliori specialisti d’Italia per quel che riguarda il suo problema. La scorsa settimana l’ultima e decisiva visita che ha messo a dura prova il fisico di Mastour, ma non la sua testa sempre focalizzata al suo obiettivo: rientrare in campo. Con il supporto della sua famiglia e del suo entourage, guidato da Dario Paolillo, e con quello del Milan, Hachim ha vinto la sua prima vera battaglia verso una carriera importante che riprenderà oggi pomeriggio al centro sportivo Vismara dove riceverà l’abbraccio di quelli che saranno, si spera a breve, i suoi nuovi compagni di squadra. Ad attenderlo c’è mister Filippo Inzaghi con i suoi Allievi Nazionali che contano anche sulle sue giocate per arrivare a centrare gli obiettivi prefissati a inizio stagione. Avendo saltato in toto la preparazione estiva, Mastour adesso dovrà recuperare a livello fisico quello che ha perso anche a causa delle cure. Ma di certo sarà meglio faticare sui campi del Vismara che girare come una trottola per gli ospedali di mezza Italia. In bocca al lupo Hachim.
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