4-2-fantasia? Un lusso che il Milan non può sostenere
Milan-Cagliari. Di positivo ci sono i tre punti in palio conquistati sfatando il tabù di San Siro. Di positivo c’è la grande prestazione di Stephan El Shaarawy match winner con una doppietta di pregevolissima fattura. Per il resto è un Milan convalescente alla ricerca di un’identità che ancora manca. Tassotti, sostituto dello squalificato Allegri, ha fotografato perfettamente la situazione: “Bene il risultato non la prestazione.” Il Milan fatica a tenere il passo e come rallenta il ritmo gli avversari prendono il sopravvento a centrocampo e tutto l’impianto rossonero scricchiola. La squadra rossonera si è trovata in difficoltà anche quando, al 21’ del secondo tempo è stato espulso Conti e il Cagliari è rimasto con un giocatore in meno.
Il Faraone ci ha tolto le castagne dal fuoco sbloccando il risultato al 15’ del primo tempo e mettendolo al sicuro al 37’ del secondo tempo. Gol propiziati dagli assist di Montolivo e Ambrosini. Stephan impreziosisce la sua partita con accelerazioni da campione, colpisce la traversa -complice una deviazione di Astori-, e sfiora altre due possibili reti. Oltretutto dimostra di non essere egoista ma collabora attivamente dando una mano ai centrocampisti.
Per un ragazzo di ventanni, che compirà il prossimo 27 ottobre, è confortante la costatazione che di partita in partita stia acquisendo maggiore sicurezza e fiducia nei suo notevoli mezzi. Le potenzialità ci sono e i miglioramenti sono costanti. Già 3 gol in due partite di campionato e tante giocate di qualità costituiscono un ottimo biglietto da visita.
Bene De Sciglio, altro giovane su cui puntare, qualche sbavatura difensiva non inficia la sua prova che rimane positiva. Le note stonate vengono dal centrocampo. Montolivo parte bene ma poi sparisce di scena. Traorè, alla sua prima recita ufficiale, stecca. De Jong playmaker è troppo lento e nell’impostazione si limita a giocate scontate prive di genialità. Rimedia, a volte, ricorrendo a falli addirittura marchiani. C’è sempre il rischio che ecceda per cui il cartellino rosso è sempre dietro l’angolo.
In quel ruolo meglio Ambro, almeno quando è entrato ha confezionato subito un suggerimento che ha mandato in gol il Faraone. Constant, il sostituto di Montolivo, è caotico e poco utile alla manovra. In difesa Abbiati, con interventi decisivi, ha salvato il salvabile. Bonera regge la baracca senza commettere errori grossolani anche se Pinilla lo grazia sbagliando conclusioni aeree sottomisura. Mexès alterna cose buone a incertezze pericolose. Abate è volenteroso ma è non molto attento nelle chiusure. Là davanti Pazzini non ne combina una, ma ha l’attenuante di ricevere pochi palloni giocabili. Emanuelson generoso, pure lui cerca di contribuire alla causa correndo a destra e a manca ma con poco costrutto. Il rientro di Robinho va visto in chiave futura. Il quadro è meno disastroso di quello che possa sembrare . Qualche ulteriore passo avanti c’è stato. Il problema è che l’andamento e i progressi sono troppo lenti. Bisogna accelerare il processo di crescita e trovare le soluzioni più idonee per crescere in fretta e non perdere contatto con le prime della classe.
Più che pensare al 4-2 fantasia è bene evitare pericolosi voli pindarici e stare con i piedi ben piantati sulla terra. Due incontristi e quattro attaccanti sono un lusso che allo stato attuale il Milan non si può permettere. Si rischia di sbilanciare la squadra soprattutto ora che i meccanismi sono lenti e lasciano a desiderare. Già così la difesa è ballerina figuriamoci se dovesse essere presa d’infilata dalle ripartenze veloci degli avversari in superiorità numerica nella zona nevralgica del campo e con la possibilità di avere a disposizione più soluzioni offensive. Non si può pretendere che Abbiati possa sempre fare miracoli.
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