Galliani detta la linea, Allegri lo asseconderà?
E ora che si fa? Adriano Galliani ha indicato, nuovamente, la via che gli piacerebbe venisse seguita dall’allenatore che, allo stesso tempo, è stato ulteriormente legittimato dallo stesso AD rossonero a giocare come meglio ritiene la squadra. Il 4-2-3-1, seppur in parte mascherato, di Parma ha dato delle note positive a Max Allegri, soprattutto per quel che riguarda le ripartenze offensive che con attaccanti veloci e bravi tecnicamente, possono diventare letali per le difese avversarie. El Shaarawy sta attraversando un momento di forma strepitoso, Bojan ha dimostrato che se si gioca palla a terra e che se può muoversi alla ricerca e con il pallone può fare bene, Robinho deve recuperare la forma come da sua stessa ammissione. E allora contro lo Zenit perché non confermare i due folletti offensivi con Pazzini punta centrale? L’idea non sarebbe da scartare ma dovrebbe prevedere la seconda panchina consecutiva di Robinho e l’esclusione di uno tra Nocerino e Boateng con entrambi i giocatori che non stanno brillando per condizione fisica a rendimento.
Ma la partita in terra russa è troppo importante e servirà trovare un risultato positivo per non compromettere il cammino verso l’accesso alla fase a eliminazione diretta che i rossoneri non possono permettersi di non centrare. Con l’assenza di campioni veri, che possano risolvere le partite da soli, serve trovare il colpo del collettivo e giocare in velocità negli spazi che ti concedono gli avversari. Lo Zenit è squadra che predilige il gioco offensivo e che potrebbe lasciare spazi importanti in fase di contropiede. Ora come ora, il Milan deve giocare così.
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