Sarà un derby lungo una stagione: Milan e Inter a caccia di un obiettivo. E a gennaio...
Derby numero numero 207, uno dei più poveri dal punto di vista tecnico degli ultimi anni. Se fino a qualche anno fa si fronteggiavano Ronaldo e Sheva, Eto'o e Ibra, oggi ci ritroviamo una stracittadina di basso valore. Non c'è il giocatore "fenomenale" che una volta, con una semplice giocata, riusciva ad infiammare le due tifoserie. Eppure Milan-Inter resta una partitissima che a Milano è riuscita quasi a riempire San Siro. Chi si aspettava il "vuoto" clamoroso del popolo rossonero, è stato servito: l'attaccamento e la passione ci sono ancora. Gli appelli e il lavoro mediatico da parte dello staff della comunicazione e del marketing hanno avuto gli effetti sperati.
La palla alle 20.45 passerà al campo. Un derby povero, ma importantissimo per il Milan. La truppa di Allegri, dopo il pari sfortunato di Parma e il successo di San Pietroburgo in Champions, deve capire se è in grado o meno di fare il salto verso la zona Champions. Con Juve e Napoli destinate a fare un altro campionato (una regina del mercato, l'altra capace di tenere i gioielli Cavani e Hamsik), per Inter e Milan si potrebbe profilare un derby a distanza lungo un campionato intero per lottare con le romane, Fiorentina e qualche outsiders per il terzo posto. I preliminari di Champions sono al momento l'obiettivo numero uno per gli uomini di Allegri.
Il tecnico toscano, che si è finalmente deciso a cambiare tema tattico (dal solito 4-3-1-2 al 4-2-3-1 delle ultime uscite) sta provando nuove strade che stanno dando i loro frutti. Ecco, da quel modulo, come ho scritto anche martedi sera appena ricevuto la formazione su Twitter, eviterei di mettere Bojan prima punta ed Emanuelson sulla linea dei trequartisti, ma so che l'allenatore rossonero la pensa diversamente dal sottoscritto.
E' cresciuta lievemente la fiducia dei tifosi in questi giorni. Servivano un paio di risultati positivi e sono arrivati. I recuperi di Robinho (non ancora al top) e quello di Pato (che ieri ha segnato con la Primavera) possono far compiere il salto di qualità. In attesa di gennaio, quando servirà necessariamente almeno un colpo in difesa. Se il Milan ha cambiato otto difese otto in queste prime partite, un motivo ci sarà. Laddietro serve un centrale di peso, d'esperienza, che possa guidare la retroguardia rossonera verso una stagione di transizione che può portare comunque, ad un obiettivo minimo come l'Europa delle grandi.
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