LA LETTERA DEL TIFOSO: "Gli allenamenti a porte chiuse del Milan e il rapporto con i tifosi‏" di Massimo

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Gli allenamenti a porte chiuse del Milan e il rapporto con i tifosi‏" di MassimoMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
mercoledì 13 agosto 2014, 22:30La lettera del tifoso
di Alberto Vaneria
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Ci dici il nostro allenatore Inzaghi che la sua ambizione maggiore sia quella di far tornare i tifosi a riempire S.Siro facendoli divertire.
Ci dice la società che ha progetti nuovi, che vuole riportare la squadra ad alti livelli come i decenni passati.
Poi all'atto pratico alcune centinaia di tifosi si recano a Milanello di pomeriggio per assistere all'allenamento programmato per le ore 17 e la squadra lo svolge nei campi interni della struttura e non sui terreni esterni con la costernazione di tutti che mestamente, dopo circa un' ora, risalgono sulle proprie autovetture per far ritorno a casa senza aver potuto vedere , nemmeno in lontananza, i propri beniamini.
Mi chiedo, se l'atteggiamento di questo tipo, incentivi i tifosi a sottoscrivere gli abbonamenti, a "far sentire" il loro affetto ad una squadra in costruzione e con poche prospettive future vista la campagna acquisti finora effettuata.
Di una cosa ho la certezza: quando la società Milan primeggiava in Italia, in Europa, nel Mondo, durante il ritiro estivo ogni pomeriggio gli allenamenti venivano effettuati presso il campo sportivo di Albizzate , di Tradate, di Solbiate Arno dove accorrevano migliaia di tifosi che avevano anche la gioia di scattare qualche foto con i propri beniamini e di farsi firmare qualche autografo.
Ma forse la squadra era così forte che non aveva la necessità di "nascondersi" all'interno del loro eremo di Carnago per provare e riprovare chissà quali tattiche e schemi che, attualmente, non abbiamo potuto gustare nelle amichevoli disputate finora.


Anzi, a tal proposito, sempre a differenza di quando dominavamo in ambito nazionale e internazionale, di tournèe extra europee non se ne venivano disputate , ora per supposte ragioni commerciali si trascorrono quasi 20 giorni in Usa pregiudicando la preparazione, e in più le partite disputate in terra americana vengono trasmesse sui canali a pagamento sempre in ragione di marketing e business più sfrenato che mai. Non organizzano almeno un'amichevole a S.Siro per presentare la squadra ai tifosi e dare l'opportunità anche a chi in ferie non può andare, di poter esprimere il proprio affetto ai suoi beniamini (Roma e Napoli docet)
Passino le ragioni di denaro che sconfiggono le ragioni della passione e del cuore di noi poveri tifosi di vecchia data (i cosiddetti tifosi non evoluti) che immancabilmente, però, sottoscrivono l'abbonamento allo stadio nonostante i rincari applicati quest'anno (certo è che di marketing la società capisce ben poco, perchè aumentare i prezzi dopo una stagione come quella scorsa è un errore da matita blu), tuttavia un limite da non superare esiste sempre.
E ho il timore che quel limite si sia superato abbondantemente e i risultati che emergono dai dati della campagna abbonamenti sono l'esempio più calzante.
Credo che la società debba imparare molto dalle compagini europee più blasonate su come gestire il rapporto coi tifosi, ma vorranno fare un bagno di umiltà e togliersi quell'aura di presunzione e supponenza che li pervade ?
Ho dei forti dubbi in merito, visto quello che è capitato ieri.
 
Massimo"old-football"Puricelli
Legnano(MI)