Lavori in corso per l’attacco. I dati degli abbonati non devono stupire. Anche il calcio giocato entra nell’era del 2.0
Sono giorni ricchi di aspettative quelli che ci accompagnano all’esordio in campionato e che sanciranno la chiusura del mercato estivo. Il Milan visto nel trofeo Tim è piaciuto. Non è stato perfetto, ma ha dimostrato di essere una squadra in evoluzione. L’aspetto più lampante uscito dalla doppia sfida con Juventus e Sassuolo è relativo all’organizzazione del gioco. Il Milan è tornato ad avere un’anima corale, ha abbandonato gli schemi atti ad agevolare i movimenti del top player di turno, ha dimostrato di essere in grado di muoversi in maniera armoniosa sia in fase d’attacco che nel momento delle chiusure difensive. Non si sono improvvisamente risolti i problemi di reparti che ancora devono assestarsi, questo no, ma abbiamo assistito a due tempi intensi, durante i quali sono emerse sì, le peculiarità dei singoli, ma mai ad uso strettamente personale. Fondamentalmente, l’assenza di Balotelli ha giovato alla squadra. La mano di Inzaghi comincia a vedersi, sempre più limpida, esattamente come nella Juve si vede il tocco di Allegri. Il Milan però sta lavorando per regalare degli inserimenti importanti nei reparti che ancora risultano zoppicanti. L’addio di Balotelli ha aperto le porte all’arrivo di una prima punta. Il Milan si barcamena, in queste ore, tra due nomi. Uno, Fernando Torres, appartiene al novero dei giocatori che hanno già segnato la storia calcistica, che forse però manca di ulteriori motivazioni, come dimostra il quasi silenzio di Mourinho all’ipotesi della sua partenza. Inoltre il suo ingaggio non è tra i più allettanti, soprattutto per il Milan di oggi. Il suo nome è altisonante, nonostante si trovi in fase calante: è il classico giocatore che se dovesse trovare uno stimolo importante, potrebbe, e sottolineo potrebbe, vivere l’ultima fase importante del suo percorso, prima di esalare l’ultimo respiro.
L’alternativa è Borini. Giocatore giovane, la cui continuità di rendimento è stata minata da una serie di infortuni che ne ha limitato la definitiva consacrazione. Le sue caratteristiche sono paragonabili al giocatore che fu Inzaghi, addirittura con più propensione a partecipare alla fase difensiva, cosa che il tecnico rossonero chiede a tutti i suoi uomini. L’ipotesi Cerci si allontanarsi ad ampie falcate, sempre che, le parole di Cairo, non facciano parte dell’ultimo atto di una strategia per costringere Galliani ad intervenire con un’offerta concreta per assicurarsi le prestazioni dell’esterno della nazionale. Il Milan guarda anche al centrocampo e sempre dal Chelsea spunta il nome di van Ginkel, passato da semplice suggestione ad obiettivo e strada percorribile. Giovanissimo e di sicura prospettiva, porterebbe velocità e freschezza al centrocampo rossonero che al momento boccheggia in cerca di ossigeno fresco.
Intanto si avvicina l’esordio a S.Siro. I numeri relativi alla campagna abbonamenti parlano chiaro. I tifosi latitano. Alla delusione per l’ultima stagione, si aggiunge l’incertezza per il futuro e, in tempi di crisi, anche un aumento dei prezzi delle poltroncine. Non è un problema solo rossonero , ovviamente, ma perché mai un tifoso dovrebbe abbandonare la comoda poltrona casalinga, di fronte alla tv, con immagini in Hd, commenti e replay e andare in stadi sempre più vecchi, poco agevoli, e con un costo costantemente al rialzo? Io non posso rispondere, sarei di parte. Amo il calcio giocato, vissuto sugli spalti, a bordo campo, su gradoni freddi anche di periferia. Ma viviamo in una società sempre più virtuale, che confonde tempi e spazi anche dei rapporti umani. Evidentemente anche il calcio non fa più eccezione. E’ entrato nell’era del 2.0.
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