Calcio e Finanza - Fininvest innalza il valore del Milan: i dettagli
Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, cui fa capo il 99,9% del Milan ha rivisto al rialzo il valore della società rossonera nel bilancio al 31 dicembre 2013. Nonostante il club guidato da Adriano Galliani e Barbara Berlusconi abbia chiuso lo scorso esercizio con una perdita consolidata di 15,7 milioni (22,5 milioni a livello di capogruppo), gli amministratori di Fininvest hanno ritenuto di non procedere ad alcuna rettifica di valore della partecipazione, ma hanno anzi incrementato il valore di carico dell’interessenza del Milan di 3,75 milioni, pari al versamento in conto capitale effettuato nel gennaio 2013. Rispetto al bilancio 2012, in cui il valore del 99,9% del Milan era pari a 356,67 milioni., nel bilancio civilistico della Fininvest al 31 dicembre 2013 il prezzo di carico della partecipazione è pertanto salito a 361,42 milioni. Un valore di gran lunga inferiore al patrimonio netto contabile del club, che in virtù della perdita riscontrata nell’ultimo esercizio, a fine 2013 era negativo, a livello consolidato. per 66,9 milioni.
Tutto nella norma, si intende, visto che, in base ai principi contabili italiani, gli amministratori della Fininvest hanno potuto evitare di procedere ad una svalutazione grazie a una perizia sul valore del club commissionata a un’esperto indipendente. Valore che, secondo quanto riportato nel bilancio, consultato da Calcioefinanza.it, è superiore ai 361,42 milioni che rappresentano il valore contabile della partecipazione.
Attenzione però, i 361,42 milioni indicati nel bilancio Fininvest rappresentano esclusivamente la valutazione del Patrimonio netto (equity – capitale) del Milan. Il parametro che viene comunemente preso come riferimento nelle transazioni di mercato è invece il cosiddetto Enterprise Value (EV), che indica il “valore complessivo” di una società, con riferimento non solo agli azionisti ma anche ai finanziatori, ed è quindi composto da due parti, il valore riferito al capitale di rischio (azionisti) e il valore riferito al capitale di debito (finanziatori). Il valore della società così calcolato rappresenta dunque il prezzo che dovrebbe pagare chi volesse acquisire la società senza debiti.
Pertanto ai 361,42 milioni rappresentativi il valore del capitale vanno aggiunti i 256,32 milioni di debiti netti. In questo modo si arriva a una valutazione del club di 617,74 milioni, che non rappresenta certo l’eventuale prezzo di realizzo cui Fininvest aspirerebbe, ma che fissa comunque una soglia minima per chi intendesse intavolare un’eventuale trattativa. Una cessione ad un valore più basso, infatti, comporterebbe per Fininvest e la famiglia Berlusconi una minusvalenza.
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