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Calamai: "Il Milan non può più ripartire da Pioli. L'ideale sarebbe Thiago Motta"

ESCLUSIVA MN - Calamai: "Il Milan non può più ripartire da Pioli. L'ideale sarebbe Thiago Motta"MilanNews.it
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venerdì 19 aprile 2024, 16:00ESCLUSIVE MN
di Gaetano Mocciaro

Tempo di bilanci e processi per il Milan, dopo la mesta eliminazione dall'Europa League per mano della Roma. Sul banco degli imputati Stefano Pioli, la cui avventura sembra arrivata al capolinea. Ne abbiamo parlato con la storica firma Luca Calamai, in esclusiva per MilanNews.it

Ti aspettavi un Milan così negativo nella doppia sfida contro la Roma?
"No, non me l'aspettavo. Ma non solo per Pioli, ma per tutto il Milan. Prendi giocatore per giocatore, c'è davvero tutta sta differenza tra i giocatori scesi in campo del Milan e quelli della Roma? È come se si fosse spenta la luce all'improvviso a questo Milan. Non è riuscito a mettere in campo nemmeno il 70% del proprio valore. Gli hanno tolto l'idea di gioco, l'iniziativa. La Roma era sfacciata, forte. Immagino quanto abbia patito Ibrahimovic, che in partite simili si esaltava. I giocatori di questo Milan anche per atteggiamento erano passivi. Anche all'andata, senza il discorso del gol in trasferta che vale doppio la devi giocare in maniera diversa, più coraggiosa, sfacciata: finisce 1-1? Va bene lo stesso".

Pioli sembra arrivato a fine corsa
"Pioli è un gestore di gruppi. Mi era nata qualche perplessità sul momento del gruppo Pioli dopo Napoli-Milan. Erano usciti tre giocatori, tutti reagendo male. Non era da gruppo Pioli. Quello è il segnale di un gruppo che non lo legge più. Però poi c'era stata una ripartenza importante, ma ora è finito un percorso ed è chiaro che il Milan non possa ripartire più da Pioli. Mi pare evidente".

Proprio a Napoli c'era stata una dichiarazione emblematica di Giroud: "Sull'1-2 non sapevamo se difendere o continuare ad attaccare". 
"Emergeva il fastidio nei confronti dell'allenatore. Ma non era solo lui. Ora il problema è: qual è il progetto della proprietà Milan? Che tipo di valore riuscirà a mettere in campo Ibrahimovic, perché lui ora fa un altro mestiere e non è detto che lo faccia nella maniera bella in cui lo faceva prima"

Gli umori del tifo portano a un solo nome per il dopo-Pioli: Antonio Conte
"A domanda rispondo a domanda: qual è l'obiettivo del Milan l'anno prossimo?"

Cardinale ha affermato di volere un Milan vincente costantemente e a lungo.
"Conte è l'ottimizzatore di quello che gli dai. Per cui se ho la squadra per vincere prendo Conte. Lui ti tira fuori da ognuno quello che può tirar fuori. Costruisce meno, crea subito. Se te vuoi vincere subito devi fare una grande squadra ed è giusto che l'alleni Conte. Devi alzare anche il livello delle spese in maniera importante, devi cercare il centravanti giusto".

Quale sarebbe l'alternativa?
"L'alternativa è prendere un allenatore che migliori il parco giocatori che hai a disposizione, che è già di ottimo livello. Con il quale iniziare un percorso di crescita nel quale non hai l'obbligo immediato di vincere, ma l'obbligo nel giro di 2-3 anni di creare un gruppo che possa essere dominante in Italia e protagonista in Europa. Lì serve allora un altro tipo di allenatore".

Facciamo un nome?
"In giro si parla anche di Italiano. Non credo sia tra le prime 5 scelte, ma se l'idea è quella di creare un'idea di gioco che possa poi crescere nel tempo ci sta".

Per te chi sarebbe il profilo giusto?
"Per me l'ideale sarebbe Thiago Motta, che ha lo status del grande giocatore. Ha dimostrato di avere un'idea di calcio forte, di far crescere i giocatori e non soffre quel palcoscenico, avendoci giocato. Ma non andrà al Milan, andrà secondo me all'estero o alla Juve".

Ora c'è il derby, nel momento peggiore possibile
"Il derby vive di vita propria, in questo momento ancora di più. Da giocatore del Milan ti vuoi togliere almeno la soddisfazione di avvelenare ai suoi rivali quello che potrebbe essere il loro giorno dello scudetto. Ma io temo in questo momento il gruppo Milan che dice: 'Che succede domani?' In tanti vorrebbero avere certezze sul futuro. La giocheranno bene ma è un gruppo che si porta dietro più interrogativi che certezze. Difficile pensare che l'Inter possa perdere la partita".

Leao è un campione?
"No. Leao è un progetto di campione. E come tutte le cose che diventano progetti, poi devono fare il passaggio per diventare campioni. Giovanni Galli, uno che del Milan è stato figura importantissima diceva: Leao non potrebbe giocare in Premier, perché gioca 15-20 minuti e in Premier non te lo puoi permettere. Ne deve ancora fare di strada e non è detto che la faccia. Quante volte abbiamo ritenuto dei giocatori delle eterne promesse? Non è tardi, ma la domanda è: ce l'ha questo scatto o non ce l'ha? La risposta ce l'ha solo lui".