Il rebus difesa e le coppie che scoppiano: Inzaghi deve scegliere i suoi titolari

Se l’attacco del Milan va a gonfie vele, con 10 gol realizzati, lo stesso non si può dire per la difesa rossonera che tra Lazio, Parma, Juventus ed Empoli ha incassato già 8 gol, sei dei quali subiti in trasferta. Numeri che hanno fatto scattare il campanello d’allarme in quel di Milanello e già oggi, dopo l’allenamento, c’è stato un lungo confronto tra Filippo Inzaghi ed il suo staff per capire come poter provare a porre rimedio a questa situazione che deve subire, necessariamente, un’inversione di tendenza. I problemi sono vari e derivanti da situazioni diverse tra di loro che, però, si vanno a concatenare nelle reti subite da Diego Lopez ed Abbiati.

UNA COPPIA TITOLARE – Nelle quattro giornate di campionato mandate in archivio, Inzaghi ha utilizzato quattro coppie centrali diverse. Si è partiti con Alex-Zapata contro la Lazio passando per Alex-Bonera con il Parma fino ad arrivare a Rami-Zapata e Bonera-Zapata contro Juventus ed Empoli. Quattro cambi che non hanno ancora portato alla scelta dei due centrali difensivi che dovranno comporre la base del reparto. Inzaghi, quando è stato interrogato sull’argomento, ha detto che i centrali verranno scelti in base a chi starà meglio e alle caratteristiche dell’avversario ma sa anche bene come, per la costruzione di una squadra, si importante dare dei punti di riferimento. Nella sua Primavera dell’anno scorso, ad esempio, trovò l’equilibrio con la coppia Pacifico-Simic con De Santis prima alternativa ma nelle vigilie delle partite, se c’era una cosa certa, era la coppia centrale.

TREND MOLTO NEGATIVO – L’avvio di stagione della retroguardia rossonera è la seconda peggior partenza, per gol subiti, da quando il Milan è tornato in Serie A. Nelle prime quattro giornate di campionato, solamente nella stagione 1983-84 il Milan aveva incassato più degli 8 gol attuali (furono addirittura 10). Contro il Cesena, con il ritorno di Alex, si capirà qualcosa di più su quelle che dovrebbero essere le gerarchie difensive con il brasiliano che ha già dimostrato d’essere l’unico elemento insostituibile.