La Juventus mette in mostra le lacune del centrocampo rossonero: due soluzioni per provare a migliorare
Che il Milan abbia provato a non prenderle contro la Juventus, cercando di affondare la zampata nel momento opportuno, non è stata certamente una strategia folle. Il pubblico e non solo, tuttavia, si sarebbe aspettato una squadra più gagliarda, meno rinunciataria di fronte ad un avversario forte ma non imbattibile. Lo testimoniano i club europei che contro i bianconeri se la giocano sempre a viso aperto. Tenere la squadra così bassa ha permesso di correre pochi rischi, ma ha anche annullato quasi totalmente il brio offensivo visto nelle precedenti gare. Uno dei motivi di questo inceppo è legato al deficit qualitativo del centrocampo, pieno di giocatori di spirito ma carente di idee.
L'IMPORTANZA DELLA MEDIANA - Se pensiamo ai nomi del centrocampo bianconero, possiamo comprendere le motivazioni per cui lo scudetto finisce ormai da tre anni a Torino. La mediana rossonera può constare di uomini di altissimo valore come de Jong, ma paga la mancanza di geometrie e di fosforo, essenziali per affrontare partite come quella di ieri. Basti pensare alle prove dei vari Poli e Muntari, diligenti in fase difensiva ma poco reattivi (e precisi) col pallone tra i piedi. Quando la squadra è schiacciata e ha bisogno di uscire velocemente dalle maglie avversarie, è necessaria qualità negli interpreti, in modo da far respirare i reparti ed innescare velocemente i contropiedi.
IL PROSSIMO PASSO - Mauro Tassotti, intervistato da Milan Channel nel postpartita di San Siro, ha fatto capire che nelle prossime sfide ci dovremo attendere novità in mediana. Gli indizi ci portano ad una strada che dovrebbe, teoricamente, portare ad un netto miglioramento della manovra. Le strade potrebbero essere due: l'inserimento di van Ginkel oppure l'arretramento di Bonaventura. Visto il buon apporto offensivo dell'ex atalantino, sarebbe preferibile iniziare ad utilizzare l'olandese, giocatore perfettamente in grado di conquistare i gradi da titolare in questo Milan. L'orange dispone di caratteristiche tecniche e tattiche che nessun centrocampista rossonero possiede: un elemento capace di stoppare le iniziative avversarie, giocare nello stretto e districarsi nella metà campo avversaria. Le prossime gare, da questo punto di vista, possono fungere come un buon trampolino di lancio.
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