Cessione Milan ai cinesi, Berlusconi: "Scelta dolorosa". Fassone possibile AD. Il 1 gennaio 2017 il passaggio azionario
19.55 - Parla il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, all’agenzia Agi, dopo la firma del preliminare con la cordata cinese: “Cessione Milan, scelta dolorosa ma necessaria. Ho rinunciato a una parte del valore purché ci fosse l'impegno a investire. "Impossibile stare dietro a certe cifre nel mercato mondiale".
19.10 - Quando il passaggio azionario? L'atto formale ci sarà il primo gennaio 2017, quando l'intero pacchetto delle azioni del Milan passerà al gruppo cinese, con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo gruppo dirigente. Cinque mesi per perfezionare tutti i dettagli, cinque mesi nel corso dei quali gli atti relativi alla gestione del Milan dovranno essere condivisi dall'attuale e dalla nuova dirigenza. Mercato compreso. (PremiumSport)
19.05 - In queste ore si sono intensificati i contatti tra l’ex direttore generale dell’Inter, Marco Fassone, e i nuovi proprietari del Milan per il ruolo di amministratore delegato della società dopo il closing. Silvio Berlusconi resterà presidente onorario, riporta LaStampa.it.
19.03 - Iniziano a rincorrersi le prime voci su chi potrebbe essere “l’uomo dei cinesi”, l’amministratore delegato che dopo il closing entrerà nel Milan. Secondo Premium Sport potrebbe essere Marco Fassone, ex dirigente dell’Inter.
18.44 - Arrivano altre importanti indiscrezioni sui soldi che la cordata cinese verserà nel Milan. Secondo quanto riporta Dario Donato di Premium Sport, i cinesi entro 90 giorni a partire da oggi verseranno 400 milioni di euro alla Fininvest. All'atto del closing i cinesi accenderanno un prestito da 100 milioni di euro (shareholder loan) da usare per il mercato.
17.47 - Secondo quanto riferisce Premium Sport, nel nuovo Milan cinese ci sarà spazio anche per Silvio Berlusconi che dovrebbe rimanere ricoprendo così la carica di presidente onorario.
16.30 - Secondo quanto riferito da calcioefinanza.it, se la cessione del controllo del Milan si dovesse concretizzare alle cifre comunicate (740 milioni compresi i 220 milioni di debiti finanziari), l'impatto sul bilancio 2016 di Fininvest rimpinguerà la liquidità custodita dalla holding della famiglia Berlusconi, permettendo alla famiglia dell'ex premier di rientrare parzialmente di quanto speso in 30 anni di Milan. Secondo le rivelazioni del portale finanziario, Fininvest ha versato dal 1986 al 2015 una cifra complessiva di 865.47 milioni di euro, di cui 270 circa negli ultimi 3 esercizi. Nella casse di Fininvest, al momento del closing, dovrebbero entrare circa 519 milioni, una cifra che rappresenta più della metà degli 865 milioni totali spesi da Berlusconi per il club rossonero. (calcioefinanza.it)
15.30 - MilanoFinanza.it ha provato a fare chiarezza sulla cessione del Milan, proponendo un profilo della Sino-Europa Sports Investment Management Changxin Co, società che ha acquistato il club rossonero. Si tratta di un soggetto privato, ma tra i suoi investitori c'è un fondo che ha il governo di Pechino come azionista. Sino-Europe Sport, inoltre, è un veicolo creato per accellerare gli investimenti sportivi da parte cinese nel vecchio continente. Dietro l'operazione c'è un fondo statale cinese e si tratta di Haixia Capital, società controllata dallo stato che si occupa di investimenti nelle infrastrutture nell'area del Fujian. A capo di Haixia Capital c'è Lu Bo, che nella sua carriera si è occupato di investimenti statali cinesi: non solo Haixia, ma anche Sdic, State Development & Investment Corporation. C'è incertezza per quanto riguarda le modalità del pagamento. In Italia sostengono che la prima tranche sarà versa al momento della firma del preliminare, mentre una fonte cinese conferma che il pagamento arriverà in due tranche, la prima tra due settimane, la seconda a settembre. Il resto invece a novembre. (MilanoFinanza.it)
14.24 - Secondo quanto riferisce Milan Tv, nel corso delle prossime ore potrebbe arrivare una dichiarazione da parte del presidente Berlusconi in merito alla cessione del Milan alla cordata cinese.
14.22 - Emergono nuovi dettagli sulla rottura interna avvenuta in seno alla cordata del duo Galatioto-Gancikoff dalla quale è poi nata la conglomerata che ha firmato il contratto preliminare di vendita con Fininvest (CLICCA QUI per la nostra anticipazione). Secondo quanto ricostruito, il problema principale che ha poi portato alla rottura tra le parti era relativo alla composizione del futuro management del Milan e sulla posizione di Nicholas Gancikoff, che avrebbe preteso la poltrona di amministratore delegato, agendo già da settimane come se avesse una nomina in pectore. Da qui i forti attriti che hanno portato al collasso della conglomerata originaria.
13.54 - Il presidente Silvio Berlusconi ha approvato il contratto preliminare firmato dall’amministratore delegato di Fininvest, Danilo Pellegrino, e da Han Li, rappresentante di un gruppo di investitori cinesi, relativo alla compravendita dell’intera partecipazione - pari al 99,93% - detenuta dalla stessa Fininvest nell’AC Milan. Gli investitori operano attraverso la management company Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Co.Ltd. Della compagine fanno parte fra gli altri Haixia Capital, fondo di Stato cinese per lo Sviluppo e gli Investimenti, e Yonghong Li, chairman della management company, che è stato fra i promotori del gruppo con cui Fininvest ha lungamente trattato fino alla firma odierna (“signing”). Assieme ad Haixia Capital e a Yonghong Li, acquisiranno quote dell’Ac Milan altri investitori, alcuni dei quali a controllo statale. Fra loro, società attive nel campo finanziario e altre impegnate in settori industriali. Il contratto, vincolante fra le parti, verrà perfezionato entro la fine del 2016 (“closing”), una volta ottenute le autorizzazioni previste in questi casi dalle autorità italiane e cinesi. La valutazione dell’AC Milan, in base all’intesa, risulta di 740 milioni di euro complessivi e tiene conto di una situazione debitoria stimata in circa 220 milioni. Con l’accordo, gli acquirenti si impegnano a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario di AC Milan, per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro nell’arco di un triennio (di cui 100 milioni da versare al momento del “closing”). Il contratto prevede anche che con il “signing” gli acquirenti mettano a disposizione una caparra, a conferma degli impegni assunti, pari a 100 milioni di euro, di cui 15 contestualmente alla firma e 85 entro 35 giorni. Durante l’intera negoziazione, nella stesura del contratto e degli impegni che esso prevede, Fininvest ha sempre avuto come obiettivo prioritario quello che il Presidente Berlusconi aveva chiaramente indicato: dotare il Milan, attraverso un assetto proprietario finanziariamente adeguato, di quelle risorse sempre più elevate ormai indispensabili per riportarlo a competere con i più importanti club del calcio mondiale. Nella trattativa gli investitori cinesi si sono avvalsi come advisor per la parte finanziaria di Rothschild & Co. e per quella legale dello studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, Fininvest rispettivamente di Lazard e BNP Paribas e dello studio Chiomenti.
13.35 - La redazione di MilanNews.it ha appreso nuovi dettagli relativi ai pagamenti che la cordata cinese: una prima tranche verrà versata tra due settimane, una seconda tranche arriverà nelle casse di Fininvest a settembre con la terza e ultima parte a novembre.
13.34 - Arrivano conferme sul fatto che l'acquisto del Milan si avvenuto nella notte, con la risposta positiva della conglomerata cinese.
13.21 - Nel pomeriggio potrebbe esserci l'incontro, a Villa Certosa, tra Berlusconi e i membri della cordata cinese che comprerà il Milan.
13.03 - Ora è ufficiale. Il Milan diventa cinese. La Fininvest cede il 99,93% per cento del capitale azionario per una cifra pari a 740 milioni, compresi debiti per circa 220 milioni. Un comunicato della società chiarirà che dopo la firma del contratto preliminare di oggi (il closing è previsto per la fine dell'anno) il Milan viene rilevato dalla Sino-Europe Investment Management Changxing, società veicolo di cui fanno parte, tra gli altri, Haixia Capital, il fondo di stato cinese per lo Sviluppo e gli Investimenti nonché Yonghong Li, manager che ha condotto la trattiva in questi mesi. Berlusconi ha ottenuto anche che fossero inserite nel contratto precise clausole che assicurassero gli investimenti necessari per riportare subito il Mlan a essere competitivo a livello euroepo. «Con l'accordo - si legge nella nota ufficiale - gli acquirenti si impegnano a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario, per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro nell'arco di tre anni, di cui 100 miloni da versare al momento del closing». (ilsole24ore.com)
12.50 - Arrivano nuove e importanti indiscrezioni sulla natura della cordata che ha acquistato il Milan. Secondo indiscrezioni raccolte da MilanNews.it, i membri della conglomerata che ha compiuto l’accelerata decisiva, guidata dal manager Han Li, erano originariamente all’interno della maxi cordata messa in piedi da Nicholas Gancikoff e Sal Galatioto. Tuttavia, circa tre settimane fa, c’è stata una rottura tra le parti in merito alla governance, che i due advisor hanno cercato di sanare nel corso dei giorni, senza però riuscirci. Così, dallo scorporo della cordata originaria, ne sono nate due differenti e, a questo punto, ha prevalso quella rappresentata da Sino-Europe Investment Management Changxing.
12.35 - Dopo trent'anni Silvio Berlusconi ha venduto il Milan. Questa mattina c'è stata la firma tra Fininvest, proprietaria del 99,93% delle quote del club rossonero, e una cordata d'investitori cinesi che versano 700 milioni (compresi i 250 milioni di debiti) per acquistare tutte le azioni in mano alla holding della famiglia Berlusconi. Una firma non senza un colpo di scena: perché ad acquistare non è stata la cordata rappresentata da Gancikoff e Galatioto, ma un nuovo gruppo orientale rappresentato dal manager Yonghong Li. Berlusconi ha ottenuto che fossero inserite nel contratto precise clausole che assicurassero gli investimenti necessari per riportare subito il Mlan a essere competitivo a livello europeo. "Con l'accordo - si legge nella nota ufficiale - gli acquirenti si impegnano a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario, per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro nell'arco di tre anni, di cui 100 milioni da versare al momento del closing". (gazzetta.it)
12.20 - Dopo l'Inter, anche il Milan passa sotto il controllo cinese. A 30 anni esatti dalla suo esordio nel mondo del calcio, Silvio Berlusconi passa la mano: il club rossonero è stato venduto a una cordata di cui fanno parte sia imprenditori sia direttamente il governo di Pechino. E' questa la clamorosa sorpresa dell'operazione che vede la Fininvest cedere il 99,93 per cento del capitale azionario per una cifra pari a 740 milioni, compresi debiti per circa 220 milioni.
Come si legge nel comunicato che annuncia la firma del contratto preliminare (il closing è previsto per la fine dell'anno) il Milan viene rilevato dalla Sino-Europe Investment Management Changxing. Di cosa si tratta e chi ne fa parte? In sostanza, è la società veicolo che è servita per ll'operazione: ne fanno parte, tra gli altri, Haixia Capital, il fondo di stato cinese per lo Sviluppo e gli Investimenti nonché Yonghong Li, manager che ha condotto la trattiva in questi mesi. Non è ancora caduto il velo sugli altri investitori, alcuni dei quali a partecipazione statale.
Come annunciato nelle ultime settimane, Berlusconi ha ottenuto che fossero inserite nel contratto precise clausole che assicurassero gli investimenti necessari per riportare subito il Mlan a essere competitivo a livello euroepo. "Con l'accordo - si legge nella nota ufficiale - gli acquirenti si impegnano a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario, per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro nell'arco di tre anni, di cui 100 miloni da versare al momento del closing".
La trattiva, in corso ormai da oltre un anno, ha avuto la sua accelerazione negli ultimi giorni anche per consentire al Milan di poter operare sul mercato. Ne è prova l'acquisto del difensore paraguaiano Gustavo Gomez, rilevato a titolo definitivo per 8 milioni: una operazione che si è sbloccata proprio in virtù dell'accordo preliminare di vendita del club.
Alla trattativa hanno lavorato le banca Lazard, Bnp Paribas e Rothschild, oltre agli studi legali Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli&partners nonché lo studio Chiomenti. (Repubblica.it)
11.58 - Anche Premium Sport scrive di come siano ore decisive per la chiusura della trattativa per la cessione del Milan alla cordata cinese.
11.55 - Sono ore calde, caldissime, quelle che stanno per arrivare visto che è annunciata la firma del contratto preliminare per la cessione del Milan alla cordata cinese. In tal senso, Danilo Pellegrino, amministratore delegato di Fininvest, è già presente in Sardegna e dovrebbe raggiungere a breve Villa Certosa, ossia la residenza sarda di Silvio Berlusconi dove dovrebbero essere apposte le firme sui contratti. (MilanNews.it)
11.48 - Anche la versione on line di Repubblica conferma che è stato raggiunto l’accordo per la cessione del 100% del Milan ai cinesi: secondo repubblica.it, a guidare la cordata di Pechino è Han Li.
11.19 - Tutto fatto per la cessione del Milan alla cordata cinese: lo riporta corriere.it, che riferisce che mancano pochissimi adempimenti, ma c’è l’accordo per la vendita del club di via Aldo Rossi al gruppo di Pechino legato a Nicholas Gancikoff e Sal Galatiolo, anche se potrebbero esserci nuovi ingressi. L’intesa tra le parti è stata raggiunta e la firma è attesa, secondo voci dell’ambiente finanziario, nelle prossime ore: alcuni emissari della cordata cinese starebbero infatti raggiungendo Villa Certosa, dove si trova in vacanza il presidente Silvio Berlusconi. La cifra per la cessione del 100% del club rossonero è vicina ai 700 milioni. (Corriere.it)
10.38 - Ecco la comunicazione ufficiale da parte di un portavoce di Fininvest in merito alle indiscrezioni uscite in questi giorni su alcuni organi di stampa in merito ad una possibile trattativa tra la holding di Berlusconi e il gruppo cinese Fosun per l'acquisto del Milan:
"In relazione ad alcuni articoli comparsi sulla stampa, un portavoce Fininvest ribadisce che il gruppo Fosun non ha mai direttamente o indirettamente formulato proposte né tantomeno avviato trattative riguardanti il Milan".
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