Padroni del campo e del giuoco, la mission berlusconiana di Pippo

Padroni del campo e del giuoco, la mission berlusconiana di PippoMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
venerdì 8 agosto 2014, 19:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

"Essere padroni del campo e del giuoco". La mission del presidente Silvio Berlusconi, o meglio, del suo Milan, è ormai una griffe tutta rossonera, quasi un dovere più che una semplice idea di calcio. Eppure, le ultime stagioni hanno regalato poco spettacolo e tanti sbadigli. Gli interpreti non sono più quelli di un tempo e il gioco ha lasciato spesso a desiderare. La vecchia filosofia offensiva (prima olandese, poi brasiliana) ha lasciato spazio a una cervellotica tattica attendista: squadra imbottita di piedi meno buoni (per usare un eufemismo), palla lunga e pedalare, poco se possibile. Con risultati, manco a dirlo, scadenti e partite spesso bloccate, con rare occasioni da gol.

PAROLA DI PIPPO - Filippo Inzaghi ha da poco preso in mano le redini di questo malandato Milan e ha bisogno di tempo. Parecchio tempo. L’obiettivo, però, è chiaro e non fa una piega: "All'inizio ho percepito paura nel giocare, figlia dei risultati precedenti. Ho affrontato tutto questo con il lavoro, ad esempio contro il Liverpool abbiamo preso due gol per errori nostri ma è giusto così, perché volevamo giocare la palla. Noi vogliamo imporre il nostro gioco e in Italia potremo farlo, molte volte comanderemo la partita e voglio che si giochi a calcio senza paura". Tra il dire e il fare c’è di mezzo il... lavoro, ma mister Pippo, accettando la bollente panchina rossonera, ha già dimostrato di non temere le sfide impossibili.

SAN SIRO SPERA - Già, perché riuscire a far giocare (e bene) questa squadra non è certo un'impresa facile. Ci sono meccanismi da oleare, sicurezze da ritrovare e teste da inquadrare in un preciso contesto tecnico-tattico. Ma Inzaghi, che ha la ferrea convinzione dei leader e la tenacia (e la spregiudicatezza) dei giovani che credono di poter cambiare il mondo (o ritrasformare il Milan), assicura: "Faremo tornare i nostri tifosi giocando un grande calcio". San Siro ci spera, anche perché difficilmente accetterebbe a mani basse un’altra stagione da sparring partner.