Questione di moduli: il Milan ragiona sulle alternative
La permanenza di Stephan El Shaarawy potrebbe aver mutato il corso degli eventi e delle esigenze modulistiche. Il passaggio al 4-3-1-2 probabilmente non era legato alla partenza dell'attaccante savonese, ma va registrato che i due discorsi ("non cedibilità" del ragazzo e cambio di sistema di gioco) siano stati portati avanti insieme. A questo punto, confermato giustamente uno dei protagonisti dell'ultima stagione, diventa inevitabile riflettere sull'esigenza di adottare il modulo con il trequartista: non è da escludere il mantenimento del 4-3-3 o, come trapelato nelle ultime ore, un possibile pensiero al 4-2-3-1. Proprio quest'ultimo sistema potrebbe far contenti tutti: El Shaarawy, che continuerebbe sulla sua corsia di preferenza, Saponara che potrebbe giocare alle spalle della punta, e Nigel de Jong, dimostratosi più affidabile in una linea a due che in un centrocampo a tre.
Il 4-2-3-1, per diverse ragioni, è il modulo che più si adatta ai giocatori attualmente in rosa. Proviamo a stilare una sorta di formazione, dal centrocampo in su, con gli elementi a disposizione di Massimiliano Allegri e i possibili sostituti: de Jong (Muntari), Montolivo (Nocerino); Niang (Emanuelson), Boateng (Saponara), El Shaarawy (Niang); Balotelli (Pazzini). Tenendo conto che Robinho potrebbe sostituito da Honda, che è in grado di giocare in tutte le tre posizioni arretrate al centravanti, il disegno si andrebbe quindi a completare.
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