Questo Milan ha un solo, grosso problema: non sa giocare a calcio

Questo Milan ha un solo, grosso problema: non sa giocare a calcioMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 3 agosto 2014, 10:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

Eh no, questo Milan non può essere a posto così. I ragazzi di Pippo Inzaghi chiudono la Guinness International Champions Cup all’ultimissimo posto, senza la consolazione di un misero punto, risultando, a conti fatti, la peggiore squadra per distacco dell’intero torneo. Male, malissimo su tutti i fronti. Lo dicono i numeri, le statistiche, i resoconti di una tournée fin qui disastrosa, aldilà del piccolo miglioramento, sul piano della compattezza e dell’equilibrio, mostrato in nottata contro il Liverpool. Tutto il resto, però, è noia... nel vero senso del termine. Mai vista tanta mediocrità in maglia rossonera. Zero idee, zero gioco, zero fantasia: questo Milan ha un problema grosso così, non sa giocare a calcio!

QUALITA’ CERCASI - E il problema nasce dalle fondamenta. Dalla dirigenza? Certamente sì. In via Aldo Rossi, in precedenza via Turati, si vivacchia ormai da tempo, raschiando da anni il fondo di un barile già scarno di suo. E i nodi, inevitabilmente, sono venuti al pettine. Quella attuale, è la rosa qualitativamente più povera delle ultime venti e passa primavere. Manca un leader tecnico, un giocatore in grado di dare del tu al pallone. Basta guardare il centrocampo, passato da Pirlo e Seedorf (senza scomodare mostri sacri ancor più datati) agli attuali Muntari, Essien e Montolivo. Piange (eccome) anche la difesa, priva di interpreti in grado di impostare il gioco in ripartenza (ricordate Thiago Silva?). E così, il lancio lungo diventa l’unica arma a disposizione di una squadra che, in campo, naviga a vista, in attesa di un guizzo, di un lampo, di un’intuizione. Un’utopia senza il fuoriclasse (Ibra) di turno.

STESSO COPIONE - Come detto, la manovra è una continua improvvisazione, fatta di passaggi sbilenchi e rare verticalizzazioni. Anche ieri, contro i Reds, il primo tiro in porta è arrivato dopo 38 minuti di buio e nervosismo, il che la dice lunga sulle capacità di questa squadra. In soldoni, se la fase difensiva fa acqua da tutte le parti, quella offensiva non è che funzioni meglio. In mezzo al campo si fatica troppo, idem sugli esterni. L’attacco, poi, palesa una sterilità quasi disarmante. Ok, siamo ancora all’alba di agosto e manca un mese all’inizio del Campionato, ma questo è un trailer già visto negli ultimi due anni e gli attori sono più o meno gli stessi. Il film della stagione, dunque, rischia di essere un triste remake. E dal mercato non arrivano buone nuove, per la serie "(non) siamo a posto così". A proposito di qualità: per favore, qualcuno tolga il 10 dalle spalle di Honda.