Tuttosport - E’ finito il tempo dei bad boys: il Milan di Inzaghi riparte da un gruppo unito e compatto
Filippo Inzaghi lo ha ripetuto più volte da quando siede sulla panchina del Milan: “Per me prima viene l’uomo, poi il calciatore”. Il nuovo tecnico rossonero ha voluto nella sua rosa professionisti seri, niente più bad boys che rischiavano di minare la serenità del gruppo rossonero. Secondo Tuttosport, si spiegano così anche la cessione di Mario Balotelli e il mancato riscatto di Adel Taarabt, due giocatori che potevano essere nocivi per lo spogliatoio milanista.
REGOLE - Una delle prime cose che ha voluto fare Inzaghi è stata quella di riproporre delle regole all’interno dello spogliatoio: SuperPippo vuole infatti un ambiente sereno, dove tutti si comportano con professionalità e vogliono raggiungere lo stesso obiettivo. Nella sua squadra, l’allenatore milanista vuole gente che pensi solo ad allenarsi bene e a dare tutto in campo durante le partite, senza avere troppe distrazioni fuori dal terreno di gioco. Il nuovo Milan di Inzaghi vuole ripartire da un gruppo compatto, senza personalismi, ma dove tutti sono uniti per la stessa causa.
VIA LE MELE MARCE - E nelle ultime finestre di mercato, alcune cessioni vanno proprio in questa direzione: a partire dall’estate 2012, quando ci fu lo scambio con l’Inter tra Pazzini e Cassano, ogni anno il club di via Aldo Rossi ha infatti venduto giocatori che potevano essere nocivi per lo spogliatoio, come per esempio Boateng, Constant, Emanuelson, Taarabt e infine Balotelli. L’era dei bad boys al Milan sembra essere quindi finita: ora a Milanello ci sono regole ben precise e per tornare in alto come ai vecchi tempi serve un gruppo unito e compatto.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
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