Filotto di sconfitte

Filotto di sconfitteMilanNews.it
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
domenica 3 agosto 2014, 12:41Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan perde anche contro il Liverpool e chiude senza punti la Guinness International Champions Cup; qualche miglioramento nella prestazione complessiva e sul piano del gioco, ma ancora non ci siamo...

E' arrivata anche la terza prevedibile sconfitta in terra americana: il Milan di Inzaghi perde contro il Liverpool e non deve consolare troppo il fatto che si tratti della sconfitta meno netta dal punto di vista numerico e del gioco; se Abbiati non avesse parato il rigore battuto da Lambert nel primo tempo, tenendo in partita la sua squadra fino alla fine (il raddoppio dei Reds è arrivato solo nel finale), forse anche questa sconfitta sarebbe stata di proporzioni umilianti e parlare di progressi per una squadra che ha tirato la prima volta verso la porta avversaria al 39° minuto è davvero raschiare il fondo del barile per cercare una flebile luce in fondo a un tunnel nerissimo. Certo il Milan ha giocato la migliore delle tre partite di questo deludentissimo torneo, ma fare peggio delle prime due sarebbe stato davvero catastrofico e i miglioramenti sono minimi: squadra un po' più solida e compatta, difesa che non concede autentiche praterie agli avversari in cui muoversi a proprio piacimento, centrocampo più aggressivo e qualche buona intuizione in attacco, anche se poi le cifre finali della singola partita e dell'intero torneo sono sconsolanti. Il Milan chiude senza punti, con un solo gol realizzato e ben dieci subiti ed è nettamente la peggiore delle otto squadre impegnate in questo torneo estivo. 

Oltretutto rivedere Milan e Liverpool impegnate una contro l'altra, sette anni abbondanti dopo la magica notte di Atene in cui Inzaghi fu grande protagonista e autentico eroe, mette tanta nostalgia, soprattutto se si confronta quel Milan vincente con questo sgangherato e senza stelle. Questa volta Pippo non è in campo, ma in panchina e vuole finalmente vedere una squadra con più rabbia, grinta e concretezza, ma l'avvio di gara probabilmente getta nello sconforto anche lui: per più di mezz'ora il Milan si limita a giocare di rimessa e non c'è traccia del gioco offensivo che vorrebbe Inzaghi; colpa della condizione fisica (nettamente peggiore di quella degli inglesi, ormai prossimi all'avvio della stagione ufficiale), ma colpa anche dei tanti errori in fase di costruzione del gioco e della scarsa incisività del tridente d'attacco, in cui il solo Niang mostra vivacità e voglia di fare, anche se spesso litiga con il pallone. I rossoneri si ritrovano sotto dopo poco più di un quarto d'ora, vengono tenuti a galla da Abbiati che para un rigore e solo nella fase centrale della ripresa mostrano una confortante reazione, creando qualche pericolo e costruendo qualche azione degna di nota.

Davvero troppo poco per stare tranquilli, ma Inzaghi si sforza di pensare in positivo e proviamo a dargli fiducia; in fondo l'unica vera buona notizia è che manca ancora quasi un mese all'inizio del campionato e c'è tempo per lavorare e migliorare sotto tutti i punti di vista, cosa assolutamente necessaria per una squadra al momento impresentabile a certi livelli. Come già detto e ripetuto fino alla noia, serve anche il contributo della società, che deve assolutamente dare al tecnico qualche giocatore di qualità per migliorare una rosa che al momento sembra davvero poco competitiva; in fondo si tratta bene o male dello stesso gruppo della scorsa stagione, quello che ha concluso il campionato alll'ottavo posto a distanza siderale dalle prime tre e davvero qualcuno pensa che possa bastare il cambio di gestione tecnica per risolvere tutti i problemi? Siamo seri, nemmeno Inzaghi, come Allegri e Seedorf prima, ha la bacchetta magica della fata turchina, quindi è doveroso metterlo in condizione di lavorare bene, dandogli del "materiale" decente con cui costruire una squadra che possa almeno ambire a riportare il Milan nelle posizioni che merita. In questa stagione i rossoneri non avranno impegni europei (e visti i risultati viene da dire, meno male!) e c'è la ghiotta occasione di pensare solo al campionato e di avere tanto tempo a disposizione per lavorare e aprire un ciclo, ma in queste condizioni è davvero arduo pensare positivo e basta scorrere le formazioni schierate da Inzaghi per capire che c'è un divario netto e incolmabile con l'elite del calcio europeo e anche italiano, divario che solo chi può colmarlo si ostina a non vedere, parlando di reparti a posto così e di squadra competitiva. Invece non va bene così, perchè il Milan non può essere contento di perdere contro chiunque, anche se si tratta di Manchester City o Liverpool e deve ambire a tornare il prima possibile al loro livello e non a fare l'umiliante figura dello sparring partner, anche se è solo calcio d'agosto e stiamo parlando di amichevoli che lasciano il tempo che trovano, ma che stanno già gettando nello sconforto il popolo rossonero, reduce da una stagione povera di soddisfazioni e che teme una triste replica di quanto ha già visto negli scorsi mesi.