Sagra del gol al Tardini e il Milan fa festa

Sagra del gol al Tardini e il Milan fa festaMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
lunedì 15 settembre 2014, 01:36Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri vincono a Parma una partita folle e piena di emozioni: reti (ben nove in tutto), errori grossolani, espulsioni e giocate spettacolari; alla fine Inzaghi e i suoi ragazzi possono sorridere e rimanere in vetta alla classifica.

Partita vietata ai deboli di cuore quella andata in scena al Tardini di Parma, trasformato per una sera in un Luna Park con tanto di pauroso ottovolante delle emozioni dal quale il popolo rossonero è sceso stravolto e con le gambe tremanti, ma felice e contento per l'esito di una sfida divertente e ricca di episodi. Non è stata una partita, è stato un film dalla sceneggiatura folle, che ci ha tenuto in ansia per novanta e più minuti ma che ci consegna un Milan vincente e ancora in testa alla classifica a punteggio pieno insieme a Roma e Juventus, proprio alla vigilia della grande sfida contro la Vecchia Signora. Inzaghi sapeva che a Parma non sarebbe stato facile e aveva catechizzato a dovere i suoi ragazzi, ma ancora una volta ha saputo schierare una squadra capace di dare tutto in campo, di metterci anima, coraggio e personalità per andare oltre i propri limiti e i propri difetti e conquistare una vittoria importante, perchè dà continuità al periodo positivo e consente di acquisire ulteriore autostima, serenità ed entusiasmo. I rossoneri hanno saputo anche giocare bene, proporre belle azioni e giocate spettacolari, ma non tutto è andato per il verso giusto, perchè se è vero che ci si può esaltare per i cinque gol segnati, allo stesso modo bisogna preoccuparsi per i quattro subiti da una retroguardia ancora da registrare e che ha mostrato amnesie antiche ed evidentemente ancora non risolte. Tutto bene, invece, là davanti, dove l'infortunio dell'ultim'ora di Torres ha tolto ogni dubbio a Inzaghi, che ha schierato ancora una volta il tridente con il "falso nueve", ovvero lo strepitoso Menez che ha mandato in delirio il popolo rossonero con le sue giocate e con un gol di tacco che sicuramente resterà fra i più belli di questo campionato anche se siamo solo alla seconda giornata; ottimo anche l'esordio di Bonaventura, subito in gol e che ha mostrato immediatamente tutte le sue doti e sempre più convincente anche Honda, non più un oggetto misterioso ma utile alla causa con gol e assist. Da sottolineare anche la prova di De Jong, autentica diga a centrocampo e capace di andare a segnare un gol in contropiede. Come già detto, da rivedere la difesa, che ha rischiato di vanificare più volte quanto di buono si costruiva in attacco, ma alla fine la vittoria è arrivata ugualmente e le tante emozioni contrastanti l'hanno resa sicuramente ancor più bella e appagante.

Riavvolgendo il lungo nastro delle emozioni, partiamo dall'inizio, ovvero dalla formazione schierata da mister Inzaghi, che aveva solo un paio di dubbi alla vigilia e uno se lo è visto risolvere dalla fatalità, ovvero dal problema alla caviglia di Torres che lo la dirottato in tribuna, spalancando le porte dell'esordio in rossonero all'altro acquisto delle ultime ore di mercato, ovvero Jack Bonaventura. L'altro ballottaggio era in difesa, ovvero fra Bonera e Zapata per il ruolo di centrale al fianco di Alex ed è stato vinto dal difensore italiano, anche capitano per l'occasione. Per il resto confermata la formazione ipotizzata alla vigilia, con Menez e Honda a completare il tridente senza centravanti, curiosa anomalia per una squadra guidata in panchina da uno dei più grandi centravanti della storia del calcio, con la conferma del terzetto di centrocampo Poli-Muntari-De Jong e con Abate e De Sciglio laterali nella linea di difesa. Discreta presenza di tifosi rossoneri nel settore ospiti, radunati nella parte centrale della curva e, soprattutto, gran tifo che per gran parte dell'incontro fanno sembrare che il Milan giochi in casa; il più acclamato, comunque, è sempre il tecnico Pippo Inzaghi, vero idolo e garanzia che questa squadra darà l'anima in campo come faceva lui quando indossava (e onorava) la maglia rossonera.

Dopo una ventina di minuti in cui succede pochino, ma in cui il Milan gioca meglio e crea un paio di occasioni (con una spaccata di Alex e un colpo di testa solo sfiorato da Bonaventura ), la partita esplode letteralmente nelle seconda metà del primo tempo: rossoneri avanti con Bonaventura, che pur non essendo attaccante di ruolo, in area si muove a suo piacimento, riceve l'assist di Honda, finta e fulmina Mirante; arriva subito, però, il pareggio dei padroni di casa, con l'ex Cassano (tormentato per lunghi tratti dell'incontro dagli insulti dei tifosi rossoneri) lasciato troppo solo in mezzo all'area e che di testa batte l'incerto Diego Lopez. Ma chi di testa ferisce, di testa perisce ed ecco che sul bel cross di Abate (al secondo assist in due partite) anche Honda viene dimenticato in mezzo all'area e da vero opportunista segna con un perentorio colpo di testa. Il Milan fa anche tris, con Menez che fugge via in contropiede, viene abbattuto in area, conquista e trasforma il rigore che sembra chiudere la partita dopo un solo tempo. La cosa suggestiva è che, pur senza un vero centravanti, sembrano materializzarsi nell'attacco rossonero tanti Pippo, che prendono le sembianze dei vari Bonaventura, Honda e Menez, capaci di segnare da opportunisti dell'area di rigore o di scattare sul filo del fuorigioco come faceva Inzaghi e ciò vuol dire che il grande lavoro del giovane tecnico sta davvero dando frutti, non solo sul piano della voglia e della motivazione, ma anche dei movimenti e delle giocate offensive.

L'inizio della ripresa fa subito capire che non si può stare tranquilli: un'altra colossale dormita della retroguardia rossonera permette a Felipe di trasformare in gol un tiro sbagliato di Jorquera e pochi minuti dopo la partita sembra davvero prendere una brutta piega, perchè un fallo di mano di Bonera (già ammonito in avvio di incontro per un fallo su Cassano) sulla linea dell'area viene sanzionato con il secondo giallo per il difensore, che lascia i compagni in inferiorità numerica. Il Milan sbanda un po', ma si riorganizza nonostante Inzaghi sia costretto a sostituire l'intera coppia centrale (Rami al posto di Alex infortunato e Zapata al posto di Honda per ricomporre la linea a quattro in difesa) e riesce addirittura a segnare il quarto gol, con De Jong che ruba palla a Cassano a centrocampo, si invola nella sguarnita metà campo di un Parma sbilanciato in avanti e batte Mirante con un bel rasoterra a fil di palo; se anche l'olandese si dimostra freddo opportunista, vuol davvero dire che Inzaghi ha contagiato davvero tutti i suoi ragazzi! Il popolo rossonero è in delirio per quella che sembra sempre più un'impresa (ovvero non crollare ma addirittura ampliare il vantaggio in inferiorità numerica) ma le emozioni non sono ancora finite: Lucarelli svetta di testa nell'area rossonera occupata da tante belle statuine e riporta in partita il Parma, ma Menez non ha ancora finito la benzina e fa davvero ammattire la difesa avversaria, prima colpendo l'incrocio dei pali e poi segnando il quinto gol rossonero (secondo personale) in modo strabiliante, cioè rapinando un passaggio corto verso Mirante, aggirando il portiere avversario e ribadendo in gol di tacco spalle alla porta. Un gol favoloso che scatena l'esultanza in campo e nel settore ospiti, ma nemmeno il pokerissimo può far stare tranquilli, perchè nonostante ora anche il Parma sia in dieci per l'espulsione di Felipe (sempre provocata dallo scatenato Menez), ci pensa la premiata ditta De Sciglio-Diego Lopez a regalare un finale ricco di pathos: il terzino passa indietro un pallone nello specchio della porta (e già nelle scuole calcio insegnano a non farlo...), il portiere interviene goffamente con i piedi, liscia il pallone, si fa anche male e subisce la più incredibile delle autoreti (curiosamente molto simile a quella subita molti anni fa da Sebastiano Rossi in amichevole); vantaggio ancora ridotto a una sola rete e, soprattutto, sei minuti di recupero da disputare con un portiere menomato e non sostituibile (Inzaghi ha mandato da poco in campo Niang al posto di Menez e ha esaurito i cambi), ma fortunatamente il Parma è ormai poco lucido e non riesce a creare altre insidie.

Il Milan vince tutto sommato meritatamente e festeggia, ma quanta sofferenza! Ci sono voluti cinque gol e potevano anche non bastare, ma alla fine sono arrivati tre punti che consentono ai rossoneri di essere gli unici intrusi in testa alla classifica con la coppia Roma-Juventus. Prestazione spettacolare sotto certi punti di vista e preoccupante per altri, perchè l'attacco ha dato spettacolo, ma la difesa mette in ansia al pensiero di trovarsi davanti l'attacco bianconero, anche perchè Bonera sarà squalificato e sia Alex che Diego Lopez hanno problemi muscolari. La sfida contro la Juve, però, è ancora lontana: ora cerchiamo di riacquistare la lucidità e l'equilibrio dopo questo lungo giro sulle montagne russe delle emozioni e godiamoci una vittoria che è un altro piccolo ma importante mattone nella costruzione di una squadra che vuole tornare grande. Inzaghi sta mantenendo le promesse (e chi ne dubitava?) forgiando una squadra a sua immagine e somiglianza che piace tanto al popolo rossonero anche se fa soffrire, perchè non è ancora forte come si vorrebbe, ma ha grande cuore e personalità e per questo riesce a uscire indenne dai momenti difficili delle partite e a gestire situazioni che pochi mesi fa l'avrebbero fatta precipitare in crisi. Il Milan fa festa alla sagra del gol in Emilia e per una squadra "targata Inzaghi" non potrebbe essere altrimenti!