Un passivo di 70 mln: ecco il mercato del Milan con il fardello del rosso in bilancio
Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera. Il Milan sta cercando di completare l’opera di ristrutturazione della rosa provando a non intaccare il bilancio. Si fa presto a dire, molto più complicato ad applicare il concetto alla realtà dei fatti. Nonostante i tagli degli stipendi e molti contratti spalmati, il Milan ha chiuso il bilancio della passata stagione con un passivo di quasi 70 milioni di euro. Un buco enorme che grava sulle scelte societarie della prossima stagione. E’ difficile infatti tenere a freno la voglia di investire quando si vince un trofeo, la sensazione di non potersi migliorare per restare nei limiti del proprio bilancio, potrebbe essere frustrante. Eppure il Milan deve farlo, per un motivo molto semplice. Dopo il (quasi) trionfo in Italia, l’obiettivo è tornare a dominare anche in Europa. Se lo scudetto mancava da 7 anni, i rossoneri non riescono a superare i quarti di finale di Champions League dal 2007, da allora solo scottanti eliminazioni. Non deve essere un bel biglietto da visita per il Milan che in tutto il Mondo ha migliaia di tifosi. Anche per una questione di marketing, tornare a vincere in Europa vorrebbe dire ottenere entrate maggiori, in grado di far fronte alle spese del club. Rispetto all’estate scorsa, il Milan ha avuto un incremento dei ricavi della vendita dei biglietti dello stadio e dei ricavi commerciali, quindi gli sponsor. C'è stata, invece, una riduzione delle plusvalenze, poiché non ci sono state cessioni pesanti, come quella di Kakà e Gourcuff, anzi, il budget impiegato sul mercato estivo è stato corposo. Come migliorare quindi, considerando i limiti imposti per salvaguardare il bilancio? Adriano Galliani e Ariedo Braida hanno un compito ancora più difficile.
Individuare i migliori parametri zero del panorama europeo e ingaggiarli, risparmiando i soldi dei cartellini. E’ successo con Mark van Bommel, e i risultati sono stati eccellenti. Molto probabilmente succederà anche con Philippe Mexes e Taye Taiwo, entrambi sul mercato a zero. La vendita di Ronaldinho non inciderà sul bilancio del 2010, ma da gennaio 2011 provocherà un guadagno di 12-13 milioni di euro. La società deve per forza ridurre il monte ingaggi perché dal 1 gennaio 2012 si rientra nel primo triennio di fair play finanziario. Ma se da un lato la dirigenza deve fare attenzione al rapporto entrata/uscite, dall’altro lato il fair play finanziario metterà un freno agli investimenti folli dei club degli altri principali tornei europei. Un meccanismo complesso, da non sottovalutare, perché le penalizzazioni potrebbero essere davvero disastrose per una società. L’idea generale è quella di non vendere i prezzi pregiati della rosa, Galliani è stato abbastanza rassicurante, ma allo stesso tempo si dovrebbe risparmiare sui contratti faraonici di alcuni senatori, come Pirlo e Seedorf. Tagliare spese superlue, ridurre gli ingaggi, comprare giocatori a parametro zero, sono le mosse del Milan per ovviare alle difficoltà di bilancio. Nonostante tutto il sogno di un colpo esiste. Con Ganso il club di via Turati sarebbe costretto ad un esborso minimo di 20 milioni. Ma non è facile farlo nelle condizioni attuali, per questo si sta pensando di “parcheggiarlo” al Corinthians. Il Milan continua a studiare soluzioni per rinforzarsi e fare i conti con il rosso in bilancio, da ridurre drasticamente ed inevitabilmente entro il 2012.
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