Il mercato dell'anno prossimo finora è da 9. Ma vorrei qualche giovane italiano in più
Non deve stupire il fatto che, a campionato ancora in corso e con molti obiettivi da raggiungere, le squadre del nostro campionato si stiano già preoccupando della pianificazione della stagione che verrà. Prima ancora, insomma, di aver tagliato i traguardi prefissati e conseguentemente con certezze relative sul futuro. Ma, nel caso del Milan, la progettazione del futuro prossimo è una necessità, un dovere se si vuole costruire qualcosa di importante e se si desidera tornare ad essere protagonisti in maniera continua tanto in Italia quanto in Europa.
Ed è così che, a prescindere dalla conquista di uno scudetto che è dietro l'angolo, Galliani, Braida e i loro collaboratori si sono messi all'opera da tempo per regalare a mister Allegri quegli innesti fondamentali per rendere la rosa ulteriormente competitiva e costruire un nuovo ciclo vincente che duri nel tempo. Blindati i campionissimi, che non partiranno a dispetto di un pesante passivo di bilancio, si parte dalle conferme di chi ha meritato di indossare la maglia rossonera. Discorso analogo per le scoperte Van Bommel e Boateng, così come per qualche senatore che accetterà di ridursi l'ingaggio a patto di far parte del Milan 2011/2012. In questo momento, sembrano più sicuri della conferma Nesta, Ambrosini e Seedorf, in dubbio Gattuso e quasi fuori Andrea Pirlo. Che di tutti questi è il calciatore con l'ingaggio più elevato (circa 6 milioni) e che non è riuscito ad esprimersi a grandissimi livelli nelle ultimissime stagioni; molti problemi fisici ed un ruolo difficilmente inquadrabile negli schemi dell'allenatore dovrebbero portare ad un'inevitabile quanto dolorosa separazione. Perché Pirlo, bolso o no, resta uno dei più grandi centrocampisti in circolazione.
Del resto, la dirigenza fa bene ad iniziare a guardare al domani e ad innestare nella squadra una serie di volti nuovi che abbassino l'età media del gruppo e che portino al suo interno nuovi stimoli, nuove energie e rinnovate motivazioni. E magari a mantenere intatto, se non addirittura ad innalzarne, il tasso qualitativo. Perché gli acquisti quasi certi di Mexes e Taiwo, e quello molto probabile di Ganso, sono da inquadrare in questa ottica; Allegri aveva chiesto almeno un rinforzo per reparto e la società lo sta decisamente accontentando. Senza dimenticare che potrebbe arrivare anche Marchetti dal Cagliari al posto di Amelia e che il mercato è ancora lungo e quindi foriero di possibile sorprese.
A tal proposito, mi permetto di dare qualche piccolo suggerimento sugli ulteriori puntelli che potrebbero perfezionare il finora ottimo lavoro svolto dai nostri uomini-mercato. Vedere qualche giovane italiano in più, che sia un prodotto del vivaio o un promettente ragazzo proveniente anche da categorie inferiori sarebbe un motivo di vanto in più per una squadra che negli ultimi tempi ha dimostrato di saper investire in quel settore con buona lungimiranza. In fondo, i vari Strasser e Merkel hanno fornito un importante contributo quando c'è stato bisogno di loro durante questo campionato e le ottime prestazioni in giro per l'Italia dei ragazzi lanciati dal Milan e poi spediti a farsi le ossa (su tutti Astori del Cagliari) sono la dimostrazione che insistere su questa strada può e deve essere la soluzione per ovviare ai cambiamenti importanti che il fair play finanziario porterà soprattutto nel calcio italiano.
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