L'accordo mancato tra Arsenal e Barcellona scalda i cuori prima del derby di Pechino
“Questo matrimonio non s’ha da fare”. Ecco come Manzoni descriverebbe la situazione che coinvolge Arsenal, Barcellona e l’oggetto del contendere: Cesc Fabregas.
Il don Abbondio di turno, seppur meno timoroso del personaggio descritto dal Manzoni nel suo immortale romanzo, sembra non trovare la scappatoia per far incontrare i due cuori blaugrana, separati ormai da anni di calcio all’estero. E qui guardingo aspetta il Milan, sempre più certo di riuscire a far suo il mister X tanto decantato nelle ultime settimane, sempre più convinto di avere le giuste armi per convincere e soprattutto soddisfare le pretese, forse folli, dei Gunners.
Il Milan è guardingo, senza farsi coinvolgere dai giochi e dalle strategie altrui, aspetta il momento giusto per colpire, per ridare speranza a quel giocatore che ormai negli annuari ha sempre più un posto nella rosa di allegri.
E intanto Allegri è pronto per una nuova sfida. Nel clima impossibile di Pechino, in uno stadio che sarà gremito in ogni ordine di posti, si affrontano le rivali storiche di Milano. Un derby che sarà privo delle coreografie storiche delle curve, le grandi assenti della gara, che in tempi di crisi non si sono sobbarcate l’onere di seguire i propri colori dall’altra parte del mondo.
Chi ama gli sfottò tipici del derby milanese dunque, dovrà attendere il campionato, quando Gasperini e Allegri si ritroveranno sul campo all’ombra della Madonnina.
Ma quel terreno verde, tra qualche ora ospiterà le gesta di campioni incontrastati, che si affronteranno ancora una volta all’ultimo respiro, con una gestione dei giocatori che si preannuncia come un turnover tattico già dalle prime ore della vigilia.
Lo ha ribadito Allegri, chi partirà dalla panchina potrebbe giocare, a seconda di come si metterà la gara, addirittura di più di quelli che saranno ben schierati in campo al fischio d’inizio.
Il tecnico toscano non svela la composizione della coppia d’attacco di fronte al canonico trequartista, anche se sembra che Robinho, dalla faccia sorridente e dalle gambe che macinano chilometri di campo, sembra partire favorito rispetto a Pato.
Ci sarà, come era prevedibile il solito Ibrahimovic, che il derby di ritorno in campionato, lo scorso anno, lo vide solo dalla tribuna, mentre stava scontando una fastidiosa squalifica.
Lo svedese non ha bisogno di conferme, si è presentato in perfetta forma già dal primo giorno al rientro a Milanello dopo le ferie estive.
Ma non saranno la potenza esplosiva del gioco fisico, della velocità delle gambe, come sottolineato da Allegri, il punto di forza di questo Milan. La condizione fisica in questo momento delicato della preparazione è al top solo per pochi eletti, mentre in generale la gara dovrà essere ben gestita mentalmente. Il risparmio di energie, quando l’umidità costringe i polmoni ad un lavoro quasi disumano, serve a non far appannare la mente. Non si può pensare di giocare in tutta velocità per novanta minuti e magari oltre, bisognerà accompagnare la parte fisica con molta tattica. E in questo sia Allegri che Gasperini sono veri maestri.
Intanto il popolo cinese ha accolto il Milan come l’eroe che torna in patria. Peccato, come ha sottolineato lo stesso Galliani, che della trasferta non faccia parte Pippo Inzaghi, rimasto a Carnago per recuperare completamente la forma in vista di appuntamenti che possano far crescere ulteriormente il suo score europeo, ma vero idolo dei pechinesi: si vocifera che in molti abbiano rivenduto il biglietto della partita una volta scoperto che “l’immortale” eroe rossonero non avrebbe fatto parte dell’evento. Mi ha fatto sorridere una foto scattata all’arrivo dei rossoneri in Cina, quando la schiera di tifosi in fila ordinata dietro una balaustra, vestiva la maglia con quel numero 9 in bella mostra sulle spalle a favore di fotografo.
In questa giornata, già ricca di emozione, si aggiunge l’ennesima smentita dei vertici rossoneri sulla partenza di Cassano, sempre in bilico tra la certezza della maglia e l’affetto della famiglia rossonera. Sono ormai note le voci che si susseguono circa l’interesse di Genoa e Fiorentina per il fantasista barese, ma come sempre “verba volant” e dunque solo una richiesta ben articolata e sottoscritta dallo stesso giocatore potrebbe davvero far cambiare le carte in tavola.
Nel frattempo, concomitante alle dichiarazioni di Robinho, che sembra aver perfettamente condiviso lo sfogo di Balotelli circa l’ambientamento al City, Mancini dichiara che Supermario rimarrà in Inghilterra al cento per cento, sbattendo dunque in faccia, almeno in questa sessione di mercato, almeno secondo il suo pensiero, le porte al passaggio dell’eclettico baby-campione al Milan.
Ma non serve mettere altra carne al fuoco, almeno per oggi sarà il campo ad attrarre la nostra attenzione, le nostre dita scorreranno veloci sulle tastiere che raccolgono per voi i nostri pensieri già dal fischio d’inizio di questa Supercoppa.
Sarà ancora il campo poi a decretare il prossimo mercato rossonero, sia che si tratti di regalo, che di riparazione, che si tratti di entrate o uscite. E dal campo Allegri si aspetta solo una squadra solida, un Milan pronto ad affrontare una stagione da protagonista, che per via Turati deve concludersi là dove è iniziata: all’Allianz Arena.
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