"Adiòs" (?) Fabregas. E se fosse solo un arrivederci?
No, non sono improvvisamente impazzita. L’accordo che attende solo l’ufficialità della firma in calce su un documento e la relativa ufficializzazione da parte del Barcellona è ormai cosa fatta. Fabregas è un giocatore del Barcellona, ma solo uno dei tanti campioni che ora affollano la squadra di Guardiola, talentuoso maestro di una orchestra in sovrannumero, che guiderà l’ennesimo strumento con le solite e solide movenze impeccabili, ma senza potergli garantire quell’agognato assolo in concerto.
Fabregas è tornato a casa, in quella squadra che ormai è a tutti fin troppo nota, in quella squadra che sembra essere diventata un rullo compressore, che gioca un calcio da pura favola, che sembra imbattibile ai più.
Fabregas è tornato a casa, ma dovrà lottare duramente per ottenere quel posto in mezzo al campo che da anni spera di poter occupare.
Questo è il dato di fatto che emerge da mesi di trattative assillanti, da notizie che sembravano continuamente smentirsi, salvo poi tornare in auge.
Il Milan dovrà concentrarsi su un altro talento per far dimenticare la mancanza tattica di Pirlo, Fabregas non è più un uomo nell’orbita Milan: e se Cesc dovesse avere dei rimpianti?
Questo è probabile vista la forte concorrenza nel suo reparto. Come già scritto in un’altra occasione, al Milan sarebbe stato unico, rivestito di allori, al Barcellona farà sì parte di una squadra di immortali, ma sarà solo uno dei tanti. Ecco spiegata la difficoltà della trattativa. Il presidente dell’Arsenal avrebbe davvero preferito un’altra destinazione per il suo ormai ex pupillo, ma tant’è, nemmeno a caricarlo su un jet targato Emirates Cesc avrebbe rinunciato al suo sogno.
Peccato: per il Milan che ora deve muoversi su altri fronti e di certo non faticherà a trovare altri pretendenti per rivestire un ruolo di primo piano in mediana. Inoltre ora dopo la Supercoppa tutto è più chiaro, il trofeo in più in bacheca diventa un vanto, la difficoltà nell’ottenerlo il punto da cui ripartire.
I nomi degli ormai prossimi “Mister X e Y”, come bonariamente li ha definiti Galliani, sono stati scaraventati di prepotenza fuori dall’urna dei possibili nell’amichevole Italia-Spagna giocata a Bari.
Bari, luogo che sembra collegare i destini di almeno tre, se non quattro calciatori, tutti nell’orbita Milan. Di certo i gol segnati da Montolivo e Aquilani, guarda un po’ nell’occhio del ciclone entrambi per motivi ben diversi, hanno illuminato le menti che si stavano arrovellando su soluzioni realmente possibili. I due giocatori insieme non arrivano alla spropositata cifra richiesta per l’affare Fabregas, ma la qualità dei due centrocampisti è stata sotto gli occhi esterrefatti dei tifosi azzurri, e non solo, che hanno affollato le tribune e che si sono collegati in diretta con la gara giocata al S.Nicola.
Ma non solo: Prandelli ha fatto un importante dietrofront, celato ovviamente sotto forma di augurio al talento che proprio da Bari vecchia ha preso il volo verso il calcio mondiale.
Antonio Cassano sembrava rinato, con la fascia da capitano al braccio, ha regalato attimi di pura fantasia, di vero calcio champagne, quello che l’ha reso famoso, accompagnati da sorrisi e occhi lucidi. E le parole di Cesare che si dice certo di una importante stagione al Milan, addirittura “alla fine sarà titolare”, non fanno altro che rafforzare l’affetto che lega Fantantonio al Milan. E non finisce qui: un Cassano in grande spolvero potrebbe risolvere molti dei mali anche della mediana rossonera. Allegri ha accennato all’arretramento di Boateng a centrocampo e con davanti Cassano Pato e Ibra il Milan non sarebbe davvero uno degli attacchi più invidiabili e temibili della serie A?
Ma rimane sempre quell’obiettivo preponderante, quella Champions League che vedrà i rossoneri alla ricerca di un ennesimo trionfo dopo anni di digiuno: lì non si improvvisa nulla, in quelle partite ogni singolo meccanismo deve essere ben amalgamato e fissato nella sua posizione, altrimenti il prodotto finale sarebbe quasi scadente ed inutile.
E in attesa di capire quale sarà il destino di Cassano, da Bari arriva ancora l’eco dei mal di pancia di Balotelli, sempre meno felice a Manchester, sempre più desideroso di vestire la maglia del Diavolo.
I nomi messi sul piatto della bilancia, per ora sembrano essere solo questi. Qualche ritorno di fiamma, secondo Galliani, sarebbe da escludere categoricamente, anche se ogni qualvolta l’amministratore delegato del Milan parla di Kakà, non appare mai troppo convincente nella sua chiusura. Ma bisognerebbe essere allievi di Freud o di qualche altro importante conoscitore dei meccanismi della mente umana, per leggere le singole sfaccettature presenti nelle espressioni più o meno convincenti del buon Adriano.
Mancano meno di tre settimane all’epilogo del mercato estivo. C’è ancora tanta carne al fuoco.
Compreso il fatto che il Mister X rossonero potrebbe stancarsi della mancanza di spazio e guardarsi altrove. Nel calcio tutto può succedere. Anche Kakà sembrava intoccabile e soprattutto felice di andare al Real. Ma qualche cosa è cambiato.
Nulla è definitivo, nulla è certo, se non che il Milan farà il suo colpo e sarà ancor più competitivo. Ma l’identità del nuovo Mister X, a noi comuni mortali, ancora non è stata svelata.
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