Sfida contro i migliori per capire il proprio valore

Sfida contro i migliori per capire il proprio valoreMilanNews.it
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martedì 13 settembre 2011, 01:24Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan supercampione d'Italia affronta il Barcellona supercampione d'Europa e considerato unanimemente la squadra più forte del mondo; partita apparentemente impossibile, ma importante per capire il reale valore dei rossoneri.

Squadra più forte del mondo contro squadra più titolata del mondo; presentata così, Barcellona-Milan è davvero un grande evento, ma in realtà si tratta solo della prima sfida di un girone di Champions abbordabile per entrambe le formazioni e, quindi, non è certo una partita decisiva, di quelle da "dentro o fuori", perchè logica dice che sia i rossoneri che i blaugrana dovrebbero avere vita facile e passare a braccetto in un gruppo che comprende anche Bate Borisov e Viktoria Pilsen. Ovviamente in un girone di sei partite, esordire bene è sempre molto importante, ma si presume che chi vuole fare strada in Champions League non debba tremare di fronte a bielorussi e slovacchi, quindi in teoria Barcellona e Milan nel confronto diretto dovrebbero disputarsi solo il primato nel girone, importante ma non decisivo, perchè spesso è accaduto di avere avversari tremendi negli ottavi pur vincendo il proprio girone e, viceversa, di avere un sorteggio facile pur essendo arrivati secondi. Tutto questo lungo ragionamento non vuol certo portarmi a dire che Barcellona-Milan è una sfida come tutte le altre; è una partita ricca di fascino, una classica del calcio europeo e come tale va affrontata, con la massima concentrazione e determinazione; inoltre per il Milan è un banco di prova molto importante, perchè negli ultimi tempi il calcio italiano sta perdendo competitività e sfidare i migliori può servire a capire la reale distanza che attualmente separa i più forti in Italia dai più forti in assoluto. Purtroppo Allegri non può schierare la migliore formazione possibile: alle assenze già note di Robinho (non ancora pronto dopo l'infortunio) e Gattuso (con ancora quattro giornate di squalifica da scontare) si è aggiunta quella pesantissima di Ibrahimovic, che ha un problema all'adduttore e non è nemmeno salito sull'aereo per Barcellona; peccato perchè tra i tanti motivi di interesse di questa supersfida c'era anche e soprattutto il ritorno di Ibra al Nou Camp e nella città catalana, dove ha vissuto una sola stagione e non da assoluto protagonista come invece gli è sempre accaduto in altre piazze; sicuramente lo svedese aveva grande voglia di rivincita e, soprattutto, dopo aver segnato nella scorsa stagione contro altre squadre del suo recente passato (Inter e Juve) voleva fare altrettanto contro il Barcellona, prendendosi una piccola rivincita contro un ambiente che lo ha sempre considerato uno dei tanti e non il migliore o il più decisivo; tutto rinviato, invece, alla sfida di ritorno in programma a San Siro e questa è una grave perdita per il Milan in una sfida così difficile. Ha ragione Galliani, però, quando dice che non bisogna piangersi addosso: Allegri ha altre frecce al suo arco e, soprattutto, può far giocare la sua squadra serenamente e senza troppa pressione, proprio per la relativa importanza della partita. Una sconfitta non comprometterebbe alcunchè, mentre una vittoria darebbe ulteriore convinzione e autostima a tutto l'ambiente, soprattutto se ottenuta senza l'uomo più decisivo.

Non dimentichiamoci che nella scorsa stagione il Milan ha vinto la partita più importante di tutte (il derby del 2 aprile) proprio senza Ibra, anche se questo Barcellona sembra sinceramente molto più forte di quella Inter. Sarà importante non ripetere i primi venti minuti della partita contro la Lazio, perchè altrimenti sarebbero guai seri e ci sarebbe il rischio di ritrovarsi sul groppone ben più dei due gol segnati da Klose e Cissè; ci vorrà una grande prestazione, una prestazione da EuroMilan, senza paura e senza timori reverenziali, perchè nessuna squadra è davvero imbattibile, come dimostra il recente pareggio degli uomini di Guardiola in campionato contro la Real Sociedad. Con due soli attaccanti fra i convocati, è sempre più prevedibile che Allegri mandi in campo una formazione ad una sola punta (Pato), perchè il mister rossonero vuole sempre avere almeno un'alternativa in panchina e gli rimane il solo Cassano, rivitalizzato dall'ottima prestazione nella prima partita di campionato contro la Lazio; vista la situazione crescono i rimpianti per aver lasciato fuori dalla lista della Champions Inzaghi ed El Shaarawy, ma dubito che Pippo sarebbe stato comunque pronto per scendere in campo dopo tutti i problemi che ha avuto in estate e forse anche al Faraone sarebbe stato comunque risparmiato un debutto di fuoco in campo europeo. Inutile, quindi, avere rimorsi; meglio farsi coraggio e giocarsela a viso aperto, magari provando a sfidare il Barcellona sul suo terreno preferito, quello del possesso palla e del gioco, perchè tanto chiudersi e difendersi non serve a nulla, visto il potenziale offensivo del blaugrana (nonostante l'assenza di Sanchez). E' una sfida molto difficile, è una sfida quasi proibitiva, ma nel calcio non c'è nulla di davvero impossibile e il Milan lo ha dimostrato spesso e una volta proprio contro il Barcellona, demolito nella finale del 1994 ad Atene nonostante le gravi assenze nel Milan di Baresi e Costacurta che sembravano aver ulteriormente indebolito una squadra già sfavorita contro il superBarcellona di Cruyff; finì 4-0 per i rossoneri e il precedente può aiutare a dare convinzione e morale a tutto l'ambiente, anche se questa partita non ha certo la stessa importanza. La Champions League del Milan inizia proprio con la sfida più difficile ed affascinante e potersela giocare senza troppi patemi d'animo potrebbe essere una garanzia di spettacolo e divertimento; sarebbe importante ottenere un risultato positivo, ma ancor più importante è capire il reale valore della squadra di Allegri, che vuole fare più strada possibile in Europa, ma sa che c'è ancora un po' di distanza da colmare con le squadre più forti del continente e per questo si reca al cospetto dei più bravi in assoluto per mettersi alla prova e capire il suo reale valore internazionale.