La solidità della difesa prima di tutto: critiche e attenuanti del Milan

La solidità della difesa prima di tutto: critiche e attenuanti del MilanMilanNews.it
© foto di Tiziano Crudeli
martedì 20 settembre 2011, 00:00Editoriale
di Tiziano Crudeli
Telecronista del Milan a 7 Gold, direttore editoriale del settimanale sportivo "Sprint&Sport Lombardia". Opinionista al "Processo di Biscardi" e Milan Channel.

Dopo l' 8 a 0 rifilato dal  Barcellona all'Osasuna il  pareggio del Milan, al Camp Nou, assume veste diversa. . Aver fermato, o fortemente contenuto, la macchina da gol blaugrana, sia pure con una tattica molto prudente, valorizza l'impresa dei rossoneri fra l'altro privi di Ibra, Robinho, Flamini, Gattuso squalificato e con Boateng e Ambrosini infortunatisi nel corso della gara.  E non ci si  venga a dire che l'Osasuna è un complesso di scarso  valore. L'Osasuna ha commesso una serie di grossolane  ingenuità, questo sì. Se si affronta la squadra di Pep Guardiola (15 reti realizzate in 3 partite di campionato) non si possono  concedere sterminate praterie a Messi e compagni liberi di scavallare a piacimento. E' un suicidio vero e proprio. Eppure  gli azzurri allenati da  Mendilibar. nelle due precedenti partite della Liga avevano ottenuto 1 vittoria e 1 pareggio segnando 2 reti e subendone 1, quindi non poteva essere considerata una squadra materasso.
D'altronde lo stesso Real Madrid di Mourinho, in Spagna l'avversaria più accreditata del Barça , quando è prevalso (nella Coppa del Re) ha adottato una tattica accorta con tanto di pressing a tutto campo per poi  far  leva sul contropiede  veloce.

Nella storia del Milan ci sono scudetti conquistati anche e soprattutto per la solidità della difesa.  Il Milan di Arrigo Sacchi, che sicuramente non va considerato un difensivista,  nel 1988 conquistò il  titolo  segnando 43 gol ma subendone solamente 14 in 30 partite. Quello di Fabio Capello, nella stagione 1993- 1994, ha vinto il terzo scudetto  consecutivo con uno  score di 36 reti all'attivo e 15 al passivo in 34 incontri di campionato!!! Allegri  ha terminato lo scorso trionfale  campionato   con 24 reti subite e 60 segnate in 38 partite. Il Napoli in Champions  ha fatto ancora meglio del Milan, almeno per quanto riguarda il gioco. A Manchester contro il City (4 partite in Premier con 4 successi, gol fatti 15,  subiti 3) i partenopei  non  si sono  solo difesi ma hanno  pure attaccato sfiorando, in più circostanze,  il gol del 2 a 1. Un Napoli quindi   molto motivato e consapevole della propria forza ha ospitato  i campioni d'Italia in carica nel big match della terza giornata del campionato.

IL NAPOLI TRAVOLGE IL MILAN MAZZARRI, PERO' E' INSODDISFATTO

Al San Paolo si è rivisto il Napoli di Manchester. La squadra di Mazzarri attendista prontissima a scattare in contropiede  con micidiali ripartenze  che hanno severamente punito il modesto Milan. Detto dei meriti dei partenopei è bene analizzare i demeriti dei rossoneri non prima di partire dalle dichiarazioni dei due allenatori.  Mazzarri s'è detto insoddisfatto della prestazione dei suoi soprattutto nel primo tempo dove secondo lui “ è mancata la gestione della palla e in fase offensiva hanno attaccato poco.” Davvero incredibile. Dopo un netto 3 a 1 che ha sancito la netta superiorità degli azzurri il tecnico ha trovato modo di criticare la sua squadra che, a suo dire, non è stata perfetta.

LE CRITICHE AL MILAN

Massimilano Allegri, al termine del match, ha  detto: “Abbiamo disputato  una buona gara.” Allora viene il dubbio: ma se  il Milan avesse giocato male quanti gol avrebbe incassato? I dati di fatto: la squadra rossonera ha subito 8 reti  in quattro partite ufficiali di cui 5 nei due match di campionato. Per ora, insieme al Parma,  ha la peggior difesa della serie A . Il magro bottino  in classifica:  un punto in due gare. .Tre anni fa, però, aveva fatto peggio perdendo 2 a 1 col Bologna e 2 a 0 col Genoa. Al termine del campionato si classificò al secondo posto. La situazione attuale è preoccupante. Senza nulla togliere al fuoriclasse Edinson Cavani nella dinamica della sua tripletta  c'è la compartecipazione dei giocatori rossoneri che, in quelle circostanze, hanno commesso evidenti errori. La rete  del pareggio del Napoli è scaturita da  una punizione di Lavezzi nell'affollata area milanista,  dove  svetta Maggio che, di testa, appoggia sulla destra per lo smarcatissimo Cavani, bravissimo nel concludere a rete con un tiro al volo.  La palla   passa  tra le gambe di Abbiati. Domanda: ma dov'erano i  saltatori rossoneri? Dov'era il marcatore di Cavani?  Senza contare la defaillance di  Abbiati. Il secondo gol è ancora più assurdo Pato perde palla al limite dell''area del Napoli, Gargano  va in fuga solitaria saltando a centrocampo,  con irrisoria facilità,  l'unico ostacolo (Van Bommel) trovato  sul suo lungo  cammino (70 metri ),  poi appoggia in area  a Cavani che di prima intenzione beffa Abbiati  sul primo palo.  Dov'erano Nocerino e  Abate che in fase di riepiegamento avrebbero dovuto presidiare quella zona del campo? Perchè Van Bommel non è ricorso ad un tentativo  di fallo tattico?    La terza perla è  ancora di Cavani libero di calciare a rete,  sempre al volo, una respinta maldestra di Alessandro Nesta. Altro gol nato da   un contropiede, con la squadra rossonera sbilanciata in avanti. Insomma un festival degli errori, ennesima testimonianza dei difetti congeniti di questa squadra che quando  le avversarie chiudono gli spazi e ripartono a velocità sostenuta va in chiara difficoltà.

ATTENUANTI GENERICHE

E' evidente che le assenze hanno avuto una forte incidenza. Non si può fare a meno di Ibra, Boateng (assolutamente fondamentale in questi match molto fisici e muscolari), Gattuso, Robinho  (giocatore che alla corsa abbina anche una buona tecnica), Zambrotta ai quali vanno aggiunti Flamini, Ambrosini, Inzaghi, Mexes e ultimo Kingsley Boateng. Come se non bastasse sul 3 a 1 c'è stato pure un rigore non assegnato per un netto fallo di mano di Cannavaro in area (cross di Nocerino il difensore partenopeo allarga il braccio e colpisce la sfera). Da segnalare anche l'occasione avuta da Aquilani (assist di Cassano) che a tu per tu con De Sanctis si è fatto respingere la conclusione che avrebbe riportato il Milan  in parità.  Altri episodi: non concessa la regola del vantaggio a Cassano che libera in area Pato, il direttore di gara ferma l'azione per un precedente fallo commesso su Aquilani.  L'arbitro si scusa con i rossoneri. Per dovere di cronaca  va anche segnalata la reazione scomposta di Nesta ad un fallo di Aronica che avrebbe potuto essere sanzionata con un cartellino rosso.  Il possesso palla (62,2% contro il 37,8% del Napoli)  non è consolante considerato che ha prodotto poco o niente. Dall'aurea mediocrità si salvano Cassano (un assist) e Aquilani autore di un illusorio gol spettacolare.