Milan rischiatutto: con l'Udinese per sfatare le critiche

Milan rischiatutto: con l'Udinese per sfatare le criticheMilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
mercoledì 21 settembre 2011, 15:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

La sconfitta di Napoli non ha lasciato solo l’amaro in bocca ai tifosi rossoneri, non si è chiusa con quei tre gol incassati dai partenopei, ma si è portata dietro uno strascico di critiche che non è passato inosservato.
Le sette reti subite dalla compagine di Allegri nelle prime tre uscite di questa stagione hanno aperto il processo, l’incapacità dell’attacco di fare la differenza in un momento di difficoltà ha scatenato “l’inferno mediatico”: il Milan è sotto accusa.
Con la squadra il tecnico, tutti alla “gogna” per due pareggi ed una sconfitta che a molti “puzzano” di crisi, schiere di tiratori scelti pronti ad sparare sui rossoneri al primo passo falso, pronti all’esecuzione nella “pubblica piazza mediatica” di quel diavolo che lo scorso anno sapeva dominare il campionato senza troppe difficoltà.
Al banco degli imputati ci sono finiti proprio gli artefici del trionfo di maggio, a partire dal condottiero Allegri, reo di aver messo in campo una squadra incapace di creare gioco e di non aver osato quanto sufficiente per ribaltare risultati difficili. Seppur con l’attenuante delle tante assenze, per molti la squadra allestita dal tecnico toscano non è più all’altezza del Napoli dei tre tenori, per non parlare della pallida figura che fa al cospetto dei marziani di Guardiola.
Sotto accusa Mark Van Bommel, gladiatore “spompato”, giocatore ormai a fine carriera, quasi alla deriva, incapace di correre dietro agli scugnizzi di Mazzarri, nonostante solo qualche mese fa veniva dipinto come uno dei pilastri del Milan schiacciasassi ammirato nella seconda metà di stagione.


Chiamato in causa Clarence Seedorf, giocatore dalla classe immensa, ma che appare ormai appannata, che non ha più l’età per reggere due partite di fila, anche se lo scorso anno veniva lodato per aver preso per mano il suo Milan, trascinandolo al diciottesimo scudetto.
L’accusa cita anche Pato e Cassano, incompatibili, svogliati, mai decisivi quanto basta, forse appagati o comunque boriose prime donne di un Milan senza umiltà e senza fiato, eppure, quando Ibrahimovic si escludeva dalla corsa scudetto con due espulsioni consecutive, erano loro a tirare la carretta rossonera, stravincendo il derby dalle tinte tricolori.
Alla “sbarra” ci finisce la difesa, ci finiscono addirittura Nesta e Thiago Silva, quelli che una volta erano indicati come la coppia centrale più forte del mondo, ma che adesso non sembrano in grado di contrastare la straripante classe di Cavani e soci.
A scendere in campo, nel “tribunale” di San Siro, questa sera contro l’Udinese saranno proprio loro, per forza di cose, per le assenze, ma forse anche per mostrare la propria “innocenza”, per convincere la “giuria degli scettici” che il Milan di Allegri è ancora vivo e vegeto. La sfida alla compagine di Guidolin è di quelle complicate, ma stimolanti, forse la squadra che esprime il più bel calcio nostrano, veloce e tecnica, capace di mettere in crisi qualsiasi difesa. Starà agli imputati dimostrare di essere ancora sulla cresta dell’onda, di poter fare ancora la differenza, di essere ancora i favoriti per lo scudetto “all’infuori di ogni ragionevole dubbio”.