...La "maledizione d'Inzaghi" si scaglia sull'attacco di Allegri

...La "maledizione d'Inzaghi" si scaglia sull'attacco di AllegriMilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 22 settembre 2011, 20:15Focus On...
di Emiliano Cuppone

Milan in emergenza, emorragia di campioni in casa rossonera, con infortuni a ripetizione che falcidiano la rosa del diavolo.
Allegri perde uno o più pezzi a partita, ma se in difesa o a centrocampo la situazione appare rimediabile, in avanti la moria di attaccanti sembra difficilmente gestibile per il tecnico toscano. A disposizione per la sfida di sabato contro il Cesena, salvo miracolosi recuperi in extremis, il solo Cassano, più il giovanissimo (seppur già determinante) El Shaarawy e un uomo rientrato dopo pressoché una stagione d’inattività come Pippo Inzaghi.
Già, Pippo Inzaghi, Superpippo, l’uomo della provvidenza, bomber inarrestabile che ha fatto la storia del Milan negli ultimi 10 anni, cannoniere principe, almeno fra quelli italiani, nelle competizioni europee, secondo solo all’altro immortale Raul, il grande escluso dalla fase a gironi della Champions League. Un’esclusione criticata quanto ponderata, in favore dell’equilibrio di una rosa già rimaneggiata ad inizio stagione, una scelta difficile in favore di chi, in quel momento, stava meglio fisicamente fra i tanti attaccanti a disposizione del Milan.


Sembra quasi che sul Milan si sia scagliata la “maledizione d’Inzaghi”, un infortunio dopo l’altro: prima Robinho, fermato alla vigilia dell’inizio della stagione da un annoso problema alla zona inguinale; poi Ibra, lesione al pettineo, un muscolo piccolissimo interno alla coscia, che fino a 10 giorni fa pensava di avere solamente Alessandro Nesta (come affermato qualche tempo fa in un’intervista rilasciata a “I Signori del Calcio” su “Skysport") che se l’era stirato qualche anno fa quando tutto sembrava andargli storto; ultimo in ordine di tempo Alexandre Pato, purtroppo avvezzo ai problemi muscolari, secondo molti per colpa di gambe esplosive tanto quanto fragili, ma che ieri si è fermato di colpo, non dopo uno scatto, ma semplicemente dopo una “corsetta” verso il pallone.
Tutti a cercare il perché di una serie così repentina d'infortuni, concentrati nello stesso periodo ed abbattutisi sullo stesso reparto, si pensa agli strascichi di una preparazione complicata dall’impegno in Supercoppa, si chiama in causa la sfortuna, eppure tutto sembra coincidere con il momento in cui Massimiliano Allegri ha escluso Filippo Inzaghi dalla Champions League, dalla sua competizione. E’ come se gli “dei del gol” si siano infuriati, stizziti dopo l’affronto ad uno dei loro eletti, come se si vogliano vendicare, falcidiando tutti coloro i quali sono stati preferiti al velociraptor rossonero. Sembra quasi che se non deve esserci Filippo Inzaghi, allora nessuno degli avanti rossoneri deve prendere parte alla “festa europea”.
Coincidenza curiosa, nulla di più naturalmente, ma forse Allegri farebbe bene a coccolarsi Antonio Cassano, ultimo superstite dei “prescelti” per la Champions, uomo che diventa fondamentale dopo un’estate passata sulle prime pagine delle cronache di mercato, quasi come uno scaricato dal tecnico toscano, che oggi diventa l'unico appiglio di un attacco in difficoltà.5