... Tutto sulle spalle della "strana coppia"

... Tutto sulle spalle della "strana coppia"MilanNews.it
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mercoledì 28 settembre 2011, 18:15Focus On...
di Emiliano Cuppone

Torna la Champions League, torna la competizione più cara ad Adriano Galliani ed ai senatori del Milan, coloro i quali hanno saputo costruire una dimensione europea che non ha eguali, che hanno saputo incantare il mondo intero, che hanno lasciato tracce indelebili nella storia di questa Coppa.
Arriva a San Siro il “piccolo” Viktoria Plzen, campione della Repubblica Ceca, reduce da un pareggio alla prima giornata con l’altra cenerentola del girone, il Bate Borisov, e da un inizio di campionato non raggiante, visto il settimo posto occupato al momento.
Il Milan, dopo il sofferto, ma pur sempre emozionante pareggio del Camp Nou, riapre le porte della “Scala del Calcio” allo spettacolo continentale, preannunciato come al solito da quelle dolci note che riportano alla mente epiche sfide in quel di Atene e di Manchester.
Il Milan si presenta alla prima nel suo regno con una formazione ancora incerottata, priva di tanti campioni, ma con un recupero a dir poco importante: Zlatan Ibrahimovic. In attacco le sorti rossonere saranno affidate alla “strana coppia”: da un lato lo stakhanovista burbero, con i piedi da fata; dall’altro il “genio stanco”, burlone dal carisma ritrovato.
Ibra e Cassano, due caratteri così diversi, ma talmente compatibili da risultare letali, due “matti” del pallone che s’intendono a meraviglia all’interno di quelle righe bianche che formano un rettangolo sull’erba non sempre verdissima di San Siro.
A loro si chiede di regalarci lo spettacolo, oltre che la vittoria, si chiede d’illuminare la notte di San Siro, la notte dei campioni, in quel mercoledì di calcio tanto caro ai tifosi rossoneri.  Lo si chiede ad Ibra, l’ultimo a regalare la gioia piena in Champions fra le mura amiche, più di 365 giorni orsono, quel 15 settembre in cui i ragazzi di Allegri atterrivano l’Auxerre con due squilli del mago di Malmoe. Lo si chiede a FantAntonio, l’attaccante mediaticamente, solo mediaticamente, scaricato da Allegri, l’ultima ruota del carro di un attacco stellare per i giornali, che in questo inizio di stagione è apparso, al contratrio, fondamentale, sempre titolare, fra infortuni dei compagni e panchine riservate a colleghi illustri (ne è un esempio Pato contro la Lazio), finalmente apparso come un vero trascinatore nell’ultima uscita di campionato, la prima condita dalla vittoria quest’anno.

Campioni diversi, eppure così simili, personalità difficili, da comprendere, da coccolare, piedi e cuore che in campo sanno fare la differenza, testa e nervi che sanno saltare come molle: la strana coppia è tornata.