Summit di mercato in via Turati. Ecco tutti i nomi caldi che sono usciti. Piena fiducia in Max "l'acciuga"
Un episodio. Domenica 10 aprile 2011 sono nell’albergo della squadra a Firenze. Sono le 17:30, sto aspettando il taxi per andare allo stadio. Il Milan,impegnato nel posticipo, è stato raggiunto a 65 punti dal Napoli. Momentaccio a 3 ore dal difficile match contro la Fiorentina. Momentaccio ma solo per me, non per quel quarantenne che, con la tuta rossonera, esce dalla sala riunioni dopo aver parlato alla squadra. Mi saluta sorridendo, emana serenità, trasmette fiducia. E’ Massimiliano Allegri: “Mah, come fa a essere così tranquillo!?!” mi domando francamente e un po’ stupito ma certamente più ottimista. Aveva ragione lui. Il Milan gioca una grande partita, torna in testa alla classifica e, un mese dopo, vince il suo titolo numero 18.
Io, alla vigilia delle sette partite che dovranno dire molte cose su campionato e Champions League, mi auguro che il tecnico non abbia perso questo spirito positivo. Nonostante Adriano Galliani insista sul fatto che a preoccuparsi devono essere gli altri, quelli che non hanno lo Scudetto sul petto e la Supercoppa Italiana in bacheca, per me questa fase della stagione è delicata e forse decisiva per evitare future rincorse disperate e quasi sempre poco fruttifere.
Allegri forse ha percepito qualche perplessità dopo le sue scelte a Torino, perplessità che gli possono aver creato qualche turbativa. Ma chi lo ha frequentato in questi giorni parla di un allenatore sempre sereno e molto determinato. Anche arrabbiato con i giocatori che in questo momento gli stanno dando un apporto minore rispetto alle sue aspettative e che, con uno come il livornese, parliamoci chiaro, rischiano il posto. L’allenatore rossonero, fin dalla vigilia del match contro la Lazio, ha battuto sul tasto della motivazione, della voglia di continuare a stupire, della “fame” che il campionato appena vinto non deve aver calmato.
Il ritorno di Robinho e di Mexes, la forma in logico crescendo di Ibrahimovic e di Boateng, la possibilità di schierare un Cassano forse mai visto in queste condizioni nella sua carriera italiana, sono tutti fattori che aiutano Max “l’Acciuga” a guardare con ottimismo sul futuro suo e del Milan.
Per capire quanto il club milanista conti su Allegri per il presente e per il futuro, lo dimostra, ancora una volta, la sua presenza all’incontro di giovedì pomeriggio in sede tra Galliani e Raiola, colloquio importante per il presente e per il futuro. Era tempo che l’amministratore delegato milanista e l’importante operatore di mercato non si incontravano ma, dopo le dichiarazioni di Ibrahimovic, non si poteva continuare a ignorare lo spessore di quelle parole. Raiola ha tranquillizzato i tifosi, sostenendo che lo svedese vuole continuare la sua avventura al Milan. Nell’incontro però, si è parlato anche di mercato. Allegri ha esposto la sua opinione sui giocatori che possono aiutare il Milan a diventare più forte grazie al mercato di gennaio e dell’estate 2012. Un giocatore che piace tanto al Milan è l’attaccante brasiliano del Brescia Jonathas, un nome già sentito, il difensore Maxwell, ed uno relativamente nuovo, il fortissimo Christian Eriksen, 19 anni giocatore dell’Ajax e della nazionale danese e i soliti Hamsik e Balotelli. Visti però i rapporti tra i dirigenti del Manchester City e Mino Raiola, per gennaio, l’extracomunitario potrebbe essere un nome clamoroso, Carlitos Tevez.
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