Mercato? No, grazie...

L’apparizione di Mino Raiola in via Turati ha dato nuova luce alla fede dei "mercatisti", i religiosi dediti al culto del trasferimento (con tutti i suoi riti, dal diritto di riscatto alla comproprietà), sempre pronti a gridare al miracolo del colpo ad effetto. Eppure, con la sessione di gennaio ancora lontana e un campionato da raddrizzare ad ogni costo prima della sosta natalizia, al Milan, almeno per il momento, non hanno certo voglia di pensare al Tizio o al Caio di turno. Meglio concentrarsi sul calcio giocato, o meglio, sul Palermo, sugli undici da mandare in campo. "Non è il momento per parlare di mercato - ha sentenziato Allegri in conferenza stampa -. La priorità ora è tornare a portare a casa risultati".

Impossibile dargli torto, anche perché, a conti fatti, la sfida di domani è tutt’altro che facile, soprattutto con una classifica che impone la vittoria, costi quel che costi. Pensare a Mino Raiola, dunque, non avrebbe senso: c’è tutto il tempo per adorare il santone del calciomercato, magari più in la. Per ora, è meglio badare al pane quotidiano, mettendo da parte il prossimo (acquisto), correndo anche il rischio di commettere un peccato.