Benedetta sosta...ma ora bisogna vincere!

Benedetta sosta...ma ora bisogna vincere!MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 15 ottobre 2011, 01:30Vista dalla Curva
di Davide Bin
Dopo gli impegni delle nazionali torna il campionato e il Milan affronta a San Siro la "bestia nera" Palermo con un unico imperativo: conquistare i tre punti per alimentare una classifica deficitaria.

Diciamolo subito: mai sosta fu più propizia, perchè il Milan inguardabile di Torino aveva bisogno di rifiatare, riordinare le idee e, soprattutto, recuperare qualche infortunato per tornare ad assomigliare a quello vincente della scorsa stagione. Allo Juventus Stadium, comunque, non abbiamo visto il vero Milan, ma una brutta copia (per le troppe assenze) sbiadita a causa di una condizione fisica scadente e queste considerazioni devono rendere meno drammatica una serata che apparentemente avrebbe indicato che in questa stagione i rossoneri non possono lottare per lo scudetto. Il Milan riparte dopo la sosta lontano dalla vetta, con due sconfitte sul groppone in altrettanti scontri diretti (Napoli e Juventus) e con la sensazione di avere molti problemi da risolvere, ma proprio per questo la sosta è stata utile, perchè Allegri è la persona adatta per affrontare una situazione del genere senza farsi prendere dal panico e mantenendo la giusta serenità e tranquillità: lo ha dimostrato nella scorsa stagione, proprio durante una sosta del campionato a fine marzo, quando la squadra era reduce dalla brutta prestazione, con conseguente sconfitta, di Palermo che, unita allo scialbo pareggio casalingo contro il Bari ultimo in classifica, faceva temere il peggio per il Milan, ancora in testa alla classifica, ma apparentemente in debito d'ossigeno e atteso alla ripresa dal terribile derby contro l'Inter in clamorosa rimonta e a portata di sorpasso; come è andata a finire la stracittadina e, soprattutto, il campionato lo sapete bene tutti e ora si spera che avvenga lo stesso dopo una sosta che ha permesso di svuotare (o quasi) l'infermeria e ha consentito a molti giocatori di tirare il fiato e allenarsi con calma a Milanello. Una delle prime conseguenze è, ad esempio, che torna a disposizione un certo Robinho, che magari sbaglierà in modo sciagurato gol facili, ma è una pedina fondamentale ed insostituibile dello scacchiere rossonero, perchè dà un grosso contributo in ogni zona del campo correndo a perdifiato e ciò non gli ha impedito nella scorsa stagione di essere uno dei "tre tenori" (gli altri due sono Ibra e Pato) che con 14 acuti (gol) hanno trascinato il Milan allo scudetto. Il brasiliano è molto utile anche perchè può giocare in più ruoli e, infatti, il suo rientro avverrà da trequartista al posto dello squalificato Boateng e alle spalle della coppia d'attacco Ibra-Cassano, curiosamente affetti entrambi dal "mal di pancia" che non è un malessere fisico ma piuttosto un'inquietudine dell'animo che ha colpito entrambi in nazionale, nonostante le buone prestazioni e i successi personali e delle rispettive squadre, portandoli ad ipotizzare un ritiro dal calcio fra qualche anno. In questo momento, però, Allegri ha altre priorità: servono vittorie e punti e per conquistarli ci vogliono i gol dei due attaccanti e per questo il mister se l'è cavata con la battuta del Maalox (noto farmaco per curare il mal di stomaco) per liquidare in fretta l'argomento e tornare a pensare a cose più importanti, perchè bisogna cambiare marcia e ritrovare gioco e risultati, altrimenti la gastrite verrà ai tifosi rossoneri, perplessi per un avvio di stagione diverso dalle aspettative. Per fortuna la situazione è meno preoccupante di quello che sembra, soprattutto se si considerano i tanti alibi che la squadra può fornire per un avvio di stagione negativo: una condizione fisica generale non al meglio per colpa di una preparazione interrotta nel momenti cruciale per disputare la Supercoppa a Pechino; i tanti infortuni che hanno privato la squadra di molti elementi importanti e hanno costretto i "superstiti" a giocare sempre ogni tre giorni senza possibilità di turn-over, se non limitatissimo e solo in alcuni ruoli; a Torino si è visto un Milan "stravolto" in due sensi che questa parola può avere: stravolto perchè diversissimo nella formazione da quello che ha conquistato lo scudetto e stravolto in quanto stanchissimo, al punto che i bianconeri sembravano andare a velocità doppia e ciò ha portato ad una sconfitta severa nel gioco ancor più che nel risultato conseguito sul campo.

Ora la situazione dovrebbe essere ben diversa, anche se non tutti hanno beneficiato della sosta: Thiago Silva e Van Bommel, ad esempio, due dei più impiegati da Allegri in questo avvio di stagione, hanno proseguito il loro "tour de force" in nazionale, ma ciò non gli impedirà di essere a disposizione per la partita contro il Palermo; proprio a proposito di loro due, qualcuno, visto il ritorno in gruppo di Mexes, aveva ipotizzato un avanzamento di Thiago Silva a centrocampo (con il francese centrale al suo posto) per far riposare un po' Van Bommel, ma Allegri non vuole fare esperimenti e rivoluzioni proprio ora che la squadra ritrova il suo assetto e le sue certezze di un tempo, perchè così si rischia di aggiungere problema a problema invece di risolverli. Thiago Silva e Van Bommel sono due pilastri di questo Milan e ora più che mai c'è bisogno di tutti per risalire la china, perchè il distacco dalla vetta è ampio ma non incolmabile e serve un filotto di vittorie per la rimonta, a cominciare, ovviamente da quella contro il Palermo, classica "bestia nera" dei rossoneri (per la verità più al Barbera che a San Siro) e avversario ostico che sta disputando un ottimo campionato. Il Milan, però non può guardare più in faccia a nessuno e deve ricominciare a correre in tutti i sensi (in campo e in classifica) e per farlo servirà anche il sostegno del pubblico, ma è facilmente ipotizzabile che nell'ennesimo anticipo serale al sabato, lo stadio sarà ancora desolatamente semivuoto, perchè così è sempre stato dall'inizio del campionato, visto che ai 30000 abbonati (quasi mai tutti presenti contemporaneamente) si aggiungono poche migliaia di tifosi "occasionali" e a San Siro non c'è mai l'atmosfera delle grandi occasioni, quella che servirebbe per trascinare la squadra, soprattutto nei momenti difficili, quelli in cui il sostegno del pubblico è ancor più importante. I brutti risultati conseguiti fino ad ora non aiutano certo ad invogliare il popolo rossonero a raggiungere San Siro, ma per fortuna c'è la Curva Sud che non si è mai risparmiata nell'incitamento e ha sempre sostenuto i ragazzi, anche e soprattutto nei momenti più delicati delle partite, ad esempio alzando il volume dei cori in occasione dei gol subiti o rincuorando immediatamente quei giocatori che avevano commesso errori gravi (tipo Abbiati nella partita contro l'Udinese), perchè fischiare o contestare i propri giocatori quando sbagliano non serve e, anzi, può essere controproducente, anche se gran parte del pubblico spesso se lo dimentica. Squadra e tifosi devono lottare, soffrire e vincere insieme e a volte non è solo retorica dire che il pubblico può essere il 12° uomo in campo, anche se nel calcio moderno molti si stanno convertendo al calcio in TV e gli stadi sono sempre più desolatamente vuoti. E allora cerchiamo di fare in modo che San Siro sia davvero la "Casa del Diavolo" che incute timore alle squadre avversarie appena mettono piede in campo e aiutiamo la squadra ad uscire da questo momento delicato; la sosta potrebbe essere stata molto salutare, ma bisogna dimostrarlo sul campo e serve una vittoria con buona prestazione contro il Palermo, per alimentare la classifica, cominciare la rimonta verso la vetta e ricordare a tutti che siamo noi i campioni d'Italia e non sarà così facile come sembra ora scucire dalle maglie quel triangolino tricolore che vogliamo a tutti i costi difendere con orgoglio e determinazione.